Non profit

A scuola l’anno europeo è rimasto fuori

Ogni anno si gioca un scontro sull'educazione di bambini con disabilità.

di Franco Bomprezzi

È sconvolgente sapere che sull?educazione di bambini e ragazzi con disabilità si gioca ogni anno, e sempre più pesantemente, un braccio di ferro basato su stime, numeri, domande di deroga, trattative estenuanti. Tutte cose delle quali si sa poco, se non quando qualche insegnante, o qualche genitore esasperato, dà i numeri, ma non quelli delle statistiche. Ho sotto gli occhi i numeri della Lombardia (profondo Nord, zona nella quale si presume che non ci sia neppure il fenomeno, spesso usato a sproposito per sminuire la portata del problema, di una certa qual leggerezza nel rilasciare le certificazioni di handicap). Il Gruppo di lavoro provinciale di Milano sull?handicap (stiamo parlando di esperti veri, di gente responsabile e con la testa sulle spalle), rendendosi conto che la coperta è certamente corta (nonostante le ripetute dichiarazioni di segno contrario provenienti dal ministero) chiede 4.160 posti di insegnanti di sostegno, pur sapendo che in teoria ne servirebbero assai di più. La Direzione regionale risponde che i posti previsti non cambiano rispetto a un anno fa (ma perché? Chi lo ha deciso?), e dal cilindretto della lotteria esce il numero magico 3.842 (deroghe incluse). In matematica io sono una frana, ma la sottrazione è facile: 318 posti in meno. Nel frattempo si scopre che ci sono ulteriori 68 segnalazioni di handicap, e fra queste molte situazioni di gravità. Io purtroppo non mi intendo, come il mio amico Salvatore Nocera, di circolari e di combinati disposti: penso però che dietro ogni singolo numero c?è una persona, un bambino o un ragazzo (e dunque una famiglia, quella famiglia italiana che si dichiara di voler valorizzare e tutelare), che hanno diritto, nel nostro Paese, all?integrazione scolastica. E l?integrazione, senza un adeguato sostegno alla classe (non al singolo) è un sogno, una presa in giro per tutti. E stiamo parlando di Milano. Temo che in Italia, in silenzio, si stia davvero realizzando una mitridatica erosione della legge sull?integrazione scolastica. Altro che 2003, Anno europeo delle persone con disabilità.


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