Economia

A Salerno la prima fondazione di comunità

Parla Carlo Alfiero, presidente della Fondazione per il Sud

di Maurizio Regosa

«C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine è nata». È soddisfatto il generale Carlo Alfiero, presidente della Fondazione per il sud. Finalmente è stata creata la prima fondazione di comunità del Meridione (in tutta Italia ce ne sono 20, fino a oggi tutte al Nord). «C’è da dire», aggiunge, «che ci hanno messo un po’ di tempo in più perché volevano sfruttare al massimo la possibilità del raddoppio».

E cioè?

Carlo Alfiero: Il bando prevede che il comitato promotore raccolga fino a 500mila euro di impegni di donazione per il patrimonio iniziale e che la nostra Fondazione raddoppi questo capitale di partenza. A Salerno hanno raccolto 531mila euro…

Cifra cui si aggiungeranno altre forme di sostegno?

Alfiero: Noi accumuliamo, in un fondo a parte, fino a due milioni e mezzo di euro per un periodo di 15 anni. Si tratta di un fondo patrimoniale depositato presso la nostra fondazione. Da parte loro, se nello stesso periodo di tempo riescono a raccogliere due milioni e mezzo di euro, avranno altri due milioni.

Perché è così importante una fondazione di comunità?

Alfiero: Perché è uno strumento di auto-sviluppo vero. A Salerno si  è formato un comitato promotore presieduto dal prefetto della città, Claudio Meoli, e formato da oltre sessanta soggetti tra enti locali, organizzazioni del Terzo settore, istituti di credito, fondazioni di erogazione, associazioni di categoria, imprese, diocesi, ordini professionali e professionisti, istituti scolastici e agenzie di formazione professionale. Questo comitato ha individuato alcune problematiche specificamente salernitane e intende dedicarsi ad esse, concentrando gli sforzi per accrescere l’efficacia. Nel complesso il risultato che si attende è ovviamente lo sviluppo della comunità, sviluppo che procede attraverso interventi diversificati, dal rafforzamento del presidio sanitario al sostegno alla scuola. C’è poi un aspetto di metodo che va sottolineato.

Prego…

Alfiero: Non si tratta di distribuire risorse a pioggia, ma di procedere dopo un analisi molto attenta delle necessità del territorio. Non a caso si è speso un anno a formare il comitato. Il fatto poi che quest’ultimo sia formato anche da rappresentanti istituzionali è senz’altro una ulteriore garanzia  per il futuro. La fondazione cioè non sarà una cosa estemporanea: avendo tra i suoi soggetti promotori anche degli enti pubblici è chiaro che c’è la volontà politica di sostenerla e di sfruttare le sue potenzialità.

Nasceranno altre fondazioni di comunità al Sud?

Alfiero: Ho notizie ufficiose che soprattutto in Campania si sta muovendo qualcosa. A Napoli, ad Avellino. Ci sono segnali di interesse anche da Caserta.  

 

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.