Sostenibilità

A Roma, per ricordare: Dio è centrale alla Ue

Il commento di Gino Girolomoni sulla questione dell'inserimento del termine "Dio" all'interno della Costituzione europea.

di Gino Girolomoni

Nel cuore di Roma, a due passi dal Pantheon, in via di Sant?Ignazio, la biblioteca Casanatense ha organizzato una mostra (aperta fino al 31 marzo) sulle idee e le visioni del grande abate Gioacchino da Fiore(1145-1202) in occasione dell?ottavo centenario del suo dies natali. La grande idea di Gioacchino, l?avvento di una età dello Spirito che sarebbe durata mille anni, prima del ritorno del Messia, influenzò una serie straordinaria di personaggi e tutto il Duecento e Trecento. è stata un?esperienza forte vedere scorrere codici, disegni, e i nomi di uomini e donne del Medioevo cari al cuore di tutti quelli che amano quei secoli: Francesco d?Assisi, Jacopone da Todi, Ubertino da Casale, Giovanni Ulivi, Angelo Clareno, Celestino Quinto, Brigida di Svezia, Pietro Gambacorta, Dante Alighieri. “Rabano Mauro è qui, e lucemi da lato/ il calbrese abate Gioacchino”, così Dante ricorda il predicatore di Celico nel XII canto del Paradiso. La mostra ha avuto mille visitatori in due mesi, e sono contento di sapere che un bel numero di miei concittadini seguono le tracce di un tempo in cui Dio era al centro dell?universo, mentre oggi ci vergogniamo perfino di citarlo nella Costituzione europea. E allora fa bene andare a riflettere su quei temi di Gioacchino da Fiore: la Trinità, il drago dell?Apocalisse,la ruota di Ezechiele e l?aquila-albero.

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