Politica

A Roma il lavoro si fa “vagabondo”

Lavoro Vagabondo” ha già riavviato nel mondo del lavoro una decina di ex barboni, supportati da una trentina di soci.

di Massimo Angeli

Pulizia di cantine e giardino, lavori agricoli stagionali e piccoli traslochi, pittura edile e facchinaggio, accompagnamento cani e consegne a domicilio. Sono alcuni dei servizi proposti dalla ?La.Va.?, l?associazione creata dalla Comunità di San Leone per facilitare l?inserimento lavorativo di persone in stato di bisogno ed emarginazione sociale. Nata a Roma nel ?95, ?Lavoro Vagabondo? ha già riavviato nel mondo del lavoro una decina di ex barboni, supportati da una trentina di soci. «L?associazione nasce dell?esperienza maturata, negli anni, nelle iniziative di solidarietà verso i più poveri e dalla convinzione che solo il lavoro permette di recuperare la dignità della persona», racconta don Raffaele Buono, presidente dell?associazione. È l?86 quando una decina di volontari decidono di dare un?impronta più precisa al loro operato, aprendo le porte della chiesa all?accoglienza dei poveri. Il primo passo del nuovo stile sarà la ?Colazione del Sabato?. Dalle sette alle nove, circa 150 senza tetto, arrivano nella chiesa di via Boccea per consumare la prima colazione in sacrestia. Alla piccola mensa si aggiunge il centro di ascolto, si sviluppa l?assistenza nella ricerca del lavoro e nasce un giornalino di strada: ?Il barbone vagabondo?. Redatto da una decina di ex senza tetto, viene distribuito nelle parrocchie e gli incassi divisi tra i collaboratori. In questi giorni la ?La.Va.? ha vinto un bando comunale per la realizzazione di un servizio docce per i senza fissa dimora. Massimo Angeli


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