Welfare

A Reggio Emilia un progetto di Residenzialità Innovativa

Sabato 11 ottobre sarà presentata alla cittadinanza la Fondazione Durante e Dopo di Noi promotrice del progetto Residenzialità Innovativa che vuole accompagnare i ragazzi con disabilità a vivere una vita autonoma nel momento in cui perderanno i genitori

di Redazione

«Il progetto offre la possibilità a piccoli gruppi di persone con disabilità di abitare una casa, in cui sperimentare un periodo di vita in autonomia. Un’esperienza in cui sarà coinvolta la famiglia che vedrà il figlio prendere la strada di una vita indipendente compatibilmente alla situazione personale», afferma il presidente, Massimo Giaroli.

«Nella residenza ogni gruppo, ogni persona aiuterà l’altra. Ognuno ha, infatti, delle abilità che metterà quindi al servizio degli altri. Ogni gruppo farà dei turni per permettere utilizzo dei locali a tutti. Questa turnazione consente al singolo di fare decantare l’esperienza nell’ottica di una rielaborazione del vissuto che tornerà utile nel turno successivo sino a quando la persona  dimostra capacità di poter attendere senza grandi aiuti alla vita quotidiana».

La Fondazione, che è intitolata a Carlo Vasconi, aprirà un punto informativo per le famiglie che hanno bisogno di informazioni circa i loro lasciti al figlio. «Un’equipe di professionisti volontari fornirà indicazioni sulle modalità che permettono una adeguata gestione del patrimonio. I genitori lasciano delle risorse per il mantenimento del figlio, risorse che devono assicurare la stessa qualità di vita. Si tratta solo di un punto informativo, la famiglia poi sceglie in tutta libertà a chi rivolgersi, quando e come».

La Fondazione è il risultato di una consultazione. «Abbiamo incontrato oltre 200 famiglie e abbiamo raccolto le loro opinioni circa il progetto di Residenzialità Innovativa e le loro richieste in fatto di servizi utili. I riscontri sono stati positivi e abbiamo creato la Fondazione Durante e Dopo di noi».

Oggi la Fondazione conta quasi cento soci: 79 famiglie socie a cui si aggiungono: associazione Dar Voce, associazione Valore Aggiunto, consorzio Quarantacinque coop. Sociale, consorzio Oscar Romero, Emmaus Volontariato, Fa. Ce Associazione famiglie, G.D.R. Reggio Emilia onlus, Sostegno e Zucchero.  

«Si tratta di una fondazione aperta e vogliamo coinvolgere altre famiglie – conclude Giaroli -. La quota annua associativa è di 500 euro per i soci privati. Ad oggi il patrimonio è attorno ai 60mila euro. Uno dei nostri obiettivi è quello di poter acquistare uno degli spazi in cui si svolge la Residenzialità Innovativa, in un’ottica di continuità del servizio».
 


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