Welfare

A proposito di sprechi: 38 milioni l’anno per ingiuste detenzioni

di Redazione

A proposito di sprechi…
Sono circa 38 milioni di euro ogni anno i soldi che l’Italia spende per i cittadini vittime di ingiusta detenzione o errori giudiziari. Nonostante questa spesa enorme, si continua a chiedere di cacciare sempre più gente in galera. Chi ha subìto una ingiusta detenzione ha la possibilità di fare richiesta di equa riparazione, la cui entità, calcolata in 235,82 euro per ogni giorno di detenzione, non può superare i 516.456,90 euro.
Se queste cifre fossero conosciute, forse si smetterebbe di invocare la galera per tutti, anche per chi scrive su un muro o butta una lavatrice dove non dovrebbe. Che sono reati, certo, ma avrebbero bisogno di pene diverse dalla galera.
La caduta del muro? nelle sale colloqui
Nel 2000, con l’avvento del Nuovo regolamento penitenziario, dovevano essere abbattuti i muri che nelle sale colloqui dividevano i detenuti dai loro famigliari. A distanza di anni questo in qualche carceri non è ancora successo, in altre il muro è stato abbattuto da poco, come racconta Roberto dalle pagine di Voce nel silenzio, giornale della Casa circondariale di Udine: «Gli incontri tra i detenuti e i loro famigliari si svolgevano in una grande stanza divisa al centro da un muro alto circa un metro e largo circa ottanta centimetri dove, per potersi abbracciare, si doveva stare in piedi sporgendosi scomodamente in avanti. Era umiliante sia per chi stava di qua sia per chi stava di là da quel muro e la sensazione più forte da entrambi i lati era quella di una cortina di ferro. Finalmente i primi di febbraio a colpi di martello pneumatico hanno abbattuto il muro».

Laurearsi in carcere non è un lusso
Ci sono in alcune carceri delle sezioni particolari, chiamate Poli universitari. A qualcuno sembra un lusso che un detenuto possa “addirittura” laurearsi, e invece dovrebbe essere un obiettivo importante del nostro sistema. Perché la cultura e l’istruzione sono forse la molla principale del cambiamento, come racconta Elton, che in carcere ha raggiunto la laurea triennale e specialistica: «Ho ripreso gli studi per uscire da quel vortice di autodistruzione che sono stati i miei primi anni di carcere».

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.