Volontariato

A Portland il volontariato parte dalla strada

Un’impresa di manutenzione stradale ha lanciato Potholes for Poverty, un progetto per sistemare le strade della città e spingere le persone a fare volontariato.

di Redazione

 

A volte essere pazienti non è la cosa più saggia. Lo sanno bene a Portland, dove i cittadini hanno deciso di intervenire in prima persona per salvare le proprie strade dai dissesti stradali,  causati dall’usura e, soprattutto, dalle frequentissime piogge della città. Invece di lamentarsi con l’amministrazione locale, per segnalare la presenza di buche e aspettare un intervento, non sempre tempestivo, gli automobilisti di Portland si rivolgono a Potholes for Poverty, letteralmente “buche per la povertà”, un progetto sociale sviluppato dall’ ’impresa di manutenzione stradale Coast Pavement Services, che ha trasformato un inconveniente come quello che può essere rappresentato da una strada dissestata, in un’occasione per rendere la cittadinanza più sensibile alla cura del territorio.
 
Chiunque può segnalare il dissesto da sistemare, basta postare una foto sul sito, fornire le coordinate e lasciare un proprio recapito. Una volta al mese la Coast Pavement Services, fa il giro della città, occupandosi di sistemare in modo completamente gratuito, i dissesti stradali. In cambio, al segnalatore di turno, viene chiesto di effettuare una donazione ad una non-profit o impegnarsi in almeno 10 ore di volontariato in uno dei programmi sociali attivi nella città. Per sistemare una buca vicino a casa, un uomo ha donato 200 dollari al National Suicide Prevention, mentre una donna ha devoluto venti ore del suo tempo ad un’associazione locale che si occupa della pulizia del quartiere. 
 
Secondo Ken VanDomelen, titolare dell’impresa di manutenzione stradale e creatore del progetto, i cittadini dovrebbero prima chiamare l’amministrazione comunale. Nel caso però le cose non vengano sistemate allora Potholes for Poverty, diventa una valida alternativa alla frustrazione di continuare a vedere i soliti dissesti e le solite buche sulla propria strada. “E’ un modo per trasformare il fastidio delle persone in qualcosa di buono”, spiega VanDomelen, “Questo è quello che facciamo tutti i giorni e può  anche essere un modo per restituire qualcosa alla comunità e convincere altri a fare lo stesso”.
 

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