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The Economy of Francesco

A piedi fino a Gerusalemme: 8 milioni di passi per la pace

Centinaia di ragazzi e studenti hanno iniziato a camminare per la pace in Brasile, Portogallo, Uganda, Italia, Giordania. Raccolgono passi da donare alla campagna Steps for Peace. La marcia internazionale di Economy of Francesco, ma a pezzi

di Luca Iacovone

The Economy of Francesco Steps for peace

«L’economia che uccide, che esclude, che inquina, che produce guerra, non è economia: altri la chiamano economia, ma è solo un vuoto, un’assenza, è una malattia, una perversione dell’economia stessa e della sua vocazione». Con queste parole Papa Francesco si rivolgeva lo scorso anno ai giovani di Economy of Francesco: economisti, imprenditori e changemakers che ha chiamato da tutto il mondo ad Assisi a siglare un patto per «ridare un’anima all’economia».

Ed è proprio il patto siglato con il Papa nel 2022 il protagonista della strana marcia a pezzi che ha preso il via con Economy of Francesco questo mese. L’iniziativa si chiama Steps for peace e punta a coprire idealmente (e non solo) la distanza che separa Assisi da Gerusalemme. Occorrono 8 milioni di passi, hanno fatto sapere gli organizzatori. E subito da tutto il mondo centinaia di giovani hanno iniziato ad organizzare tante piccole marce per donare passi alla campagna.

Come partecipare

Per donare passi per la pace è necessario compilare un form online e portare con sé durante la marcia una corda, o un semplice spago, su cui realizzare il classico nodo francescano. «Il nodo richiama il coraggio del dialogo, la necessità di trovare accordi, di stringere nodi su una corda, per costruire la Pace», così si legge sulla pagina web dedicata all’iniziativa.

Il riferimento francescano del nodo è per ricordare un altro lungo cammino a cui questa marcia è ispirata, quella che 800 anni fa portò Francesco d’Assisi fino alle porte del Cairo. Disarmato incontrò il sultano al-Malik al-Kamil, un gesto semplice che certamente non ottenne la liberazione di Gerusalemme, ma che per alcuni ancora oggi rappresenta uno dei più importanti simboli di dialogo per la pace. 

Una volta raggiunta la meta i giovani si impegnano a leggere e commentare il patto e altri testi sulla pace e sull’economia e la finanza disarmata.

Alcune immagini dei cammini Steps for Peace realizzati in Italia

Dove si cammina per la pace

Non esistono percorsi tracciati: chiunque può organizzare cammini Steps for peace ovunque. Per questo la marcia si definisce a pezzi.

Per avere la misura di quello che sta accadendo ecco solo alcuni dei cammini Steps for Peace percorsi negli ultimi giorni in Italia. L’istituto scolastico Romani di Casalmaggiore (Cremona) ha organizzato un cammino per i suoi studenti il 22 maggio: lungo il percorso sono stati letti brani tratti da don Lorenzo Milani e don Primo Mazzolari. I circoli Laudato sì di Palermo hanno già raccolto 40 mila passi per l’iniziativa. ⁠Il 13 maggio a Marrubiu, monte Arci in provincia di Oristano, 50 persone hanno percorso 10.766 passi.⁠ ⁠A Fornovo Taro dalla scuola del paese hanno raggiunto una tappa della Via Francigena, raccogliendo circa 87.500. A San Piero a Grado, il 18 maggio, il Club Unesco ha organizzato una camminata Steps for Peace tra gli agroecosistemi, per educare alla pace con coscienza ecologica. Sempre il 18 maggio a⁠ ⁠Palermo c’è stata una meditazione camminata all’Olivo Millenario. E fino al 25 maggio due amici percorreranno il Cammino Mater Dei in provincia di Bologna: 157 km per la pace. E lo stesso sta accadendo in Brasile, Portogallo, Uganda e Giordania.

25 studenti della Facoltà di Economia dell’università del Messico hanno camminato per Steps for Peace

Le ultime tappe

la campagna Steps for Peace si concluderà la prima settimana di settembre, quando i partecipanti alla EoF International Summer School cammineranno da Chiusi della Verna fino al Santuario delle Stimmate.

Ad ottobre la corda francescana, che idealmente avrà percorso i cinque continenti, passando di mano in mano, sarà consegnata al Patriarca di Gerusalemme da una delegazione di Economy of Francesco. Che incontrerà anche alcuni giovani israeliani e palestinesi. Gerusalemme diventa così simbolo, nelle intenzioni degli organizzatori, della «guerra mondiale a pezzi» denunciata da tempo dal Pontefice. Come a pezzi si sta sviluppando il cammino.


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