Politica
A Piacenza la felicità entra in fabbrica
Si è chiusa lanteprima del Forum nazionale per la promozione del benessere
di Redazione
Conflitti, violenze, guerra, terrorismo, paure nucleari: a guardarsi intorno, anche solo leggendo i giornali, in Italia e nel mondo sembra non ci sia da stare molto allegri. In questo panorama grigio, c?è chi prova ad andare controcorrente: un?intera città, Piacenza, avanza l?idea di occuparsi concretamente di felicità, lanciando Le Fabbriche della Felicità, il primo Forum nazionale per la promozione del benessere nell?educazione, nella salute, nei servizi, nell?economia e nella comunità. L?anteprima di quest?anno ha preso il via il 6 ottobre con affollatissimi incontri con Patch Adams, il medico clown inventore della Terapia del sorriso. La giornata di chiusura ha salutato invece la partecipazione di Mario Lodi, storico maestro della scuola italiana.
Il tema dell?happiness economy è stato particolarmente significativo, considerando che secondo alcuni economisti americani l??industria della felicità? (educazione, cultura, tempo libero, salute) è fra i tre settori economici, assieme ad auto e information technology a fatturare nel mondo più di mille miliardi di dollari l?anno. Al centro del forum piacentino c?è stato, insomma, il tema del benessere non inteso solo come fitness individuale, bensì come qualità della vita dell?intera comunità e come patrimonio da mettere sul mercato e da esportare: la scommessa delle Fabbriche della Felicità è provare a creare innovazione investendo in felicità e benessere. Un?attenzione particolare è stata riservata anche al turismo sociale, una nicchia emergente del ricchissimo mercato turistico, che comprende tutte le forme responsabili e non consumistiche di turismo, da quello eco-compatibile a quello solidale, da quello per anziani e disabili a quello educativo.
L?appuntamento emiliano ha costituito dunque la prova generale della prima edizione delle Fabbriche della Felicità. Appuntamento ad ottobre 2007, ovviamente a Piacenza.
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