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A Parma gli industriali pagano la scuola di italiano ai migranti

Nei giorni in cui a Lampedusa scoppia l'ennesima emergenza, gli imprenditori del capoluogo emiliano si fanno promotori di un'iniziativa che punta all'integrazione. A partire dallo studio della lingua italiana. Al via il 26 settembre Il progetto "Rete integrazione lavoro Parma" che vede la partecipazione di diversi soggetti

di Antonietta Nembri

Saranno oltre un centinaio i migranti richiedenti asilo del territorio di Parma dal 26 settembre si siederanno in un’aula per imparare l’italiano con l’obiettivo di raggiungere un’autonomia economica grazie al lavoro. Questa scuola di italiano è la “Rete integrazione lavoro Parma”.

Si tratta di un percorso ideato e progettato dall’Unione parmense degli Industriali – Upi che ha l’obiettivo di fornire ai migranti e in particolare ai richiedenti asilo presenti sul territorio una formazione linguistica adeguata quale presupposto fondamentale per la migliore integrazione nel contesto sociale ed economico locale. 

A rendere necessario questo progetto – si legge in una nota – due constatazioni: la forte crescita del numero di migranti e richiedenti asilo che arrivano in Italia e vengono collocati nel territorio parmense che hanno difficoltà a integrarsi nel tessuto produttivo locale, da un lato e dall’altro la difficoltà di molte imprese, dalla logistica al settore edile, dall’impiantistica all’alimentare che faticano a reperire alcuni profili professionali. 

È partito così un confronto durato circa sei mesi tra l’Upi e i soggetti già operativi nel campo dell’accoglienza. Dalla constatazione dei principali ostacoli all’inserimento dei richiedenti asilo e dei migranti nel tessuto produttivo tra cui le difficoltà linguistiche e l’assenza di una certificazione delle competenze è nata l’idea di sviluppare una nuova rete di intervento. 

Il progetto, infatti, vede il coinvolgimento di diversi soggetti che si sono impegnati a realizzare azioni sinergiche in base alle specifiche competenze di ciascuno. Così accanto all’Unione Parmense degli industriali che ha individuato parte degli spazi per l’attività formativa e all’ente di formazione Cisita Parma che finanzierà il primo anno di formazione linguistica sono coinvolti diversi soggetti quali i Centri di accoglienza straordinaria – Cas e in particolare la cooperativa Biricca (ente capofila), Ciac di Parma, Cooperativa sociale Betania, associazione San Cristoforo e la cooperativa Leone Rosso, tutte realtà che accolgono i migranti richiedenti asilo. Coinvolti anche il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Parma, il Centro Servizi edili per le attività di formazione dedicata al settore delle costruzioni e l’associazione Next che sta sviluppando progetti di integrazione lavorativa. 

In occasione della presentazione del progetto il presidente dell’Upi, Gabriele Buia ha sottolineato come il progetto voglia creare «le condizioni per trasformare il fenomeno migratorio da problema a punto di forza del territorio e del suo tessuto lavorativo, agevolando attraverso la formazione linguistica il corretto inserimento dei migranti nella comunità». Per Buia questa sperimentazione «aiuta chi vuole migliorare la propria condizione di vita a farlo in piena legalità, realizzando una reale crescita personale e professionale e favorendo al contempo lo sviluppo delle aziende sul territorio». 

Per Domenico Altieri, Ad della cooperativa Biricca si tratta di un «progetto straordinariamente innovativo già per il metodo: è un fatto inedito che le istituzioni pubbliche, intermedie e private si mettano insieme nel settore dell’accoglienza», inoltre, contribuirà a rafforzare il capitale sociale di Parma attivando «il desiderio latente e un po’ stigmatizzato di solidarietà nei confronti di chi scappa dalla miseria e al contempo crea tra i migranti persone in grado di integrarsi e dare il proprio contributo alla comunità».

La scuola di italiano del progetto Rete integrazione Parma – Rilp prevede quattro livelli di didattica (da analfabeta a A2) per un massimo di sette classi da 15/20 studenti ciascuna. Le lezioni si svolgeranno nelle aule di Cisita, della Cooperativa Baricca e dell’associazione San Cristoforo.

Per il direttore di Cisita Parma, Alberto Sacchini la formazione è «sia lo strumento per acquisire competenze utili nell’ambito delle realtà produttive sia il veicolo di sviluppo personale in grado di favorire la diffusione di quei valori e di quella cultura condivisa che rappresentano elementi distintivi del nostro territorio». Gli fa eco la dirigente scolastica del centro provinciale per l’istruzione degli adulti Antonia Lusardi che sottolinea come «realizzando una specifica offerta formativa la scuola per gli adulti interviene in ambiti particolarmente delicati quali l’immmigrazione, l’integrazione, la dispersione scolastica e il disagio».

Anna Baiguera, definisce l’Associazione Next di cui è direttrice un ponte concreto «tra le aziende che soffrono il mismatch lavorativo e le persone che, per i limiti che vivono, non riescono ad approcciare correttamente il mondo del lavoro ed entrarvi in modo stabile». Infine, il presidente del Centro servizi edili, Luca Ghidini ritiene di fondamentale importanza il progetto che fornirà a migranti e richiedenti asilo una formazione linguistica in quanto «una buona padronanza della lingua facilita l’inserimento della persona» e sia strategico «per i successivi percorsi di formazione finalizzati all’apprendimento di competenze trasversali e professionalizzanti facilmente spendibili nel mondo del lavoro».

In apertura photo by Shoeib Abolhassani on Unsplash


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