Volontariato

A ottobre 1,5 miliardi di euro per i giochi a distanza

Il risultato della liberalizzazione sulle puntate online

di Redazione

I primi sei mesi del 2011 hanno registrato una sostanziale stabilità della raccolta dei giochi a distanza, con una media di 390 milioni di euro mensili, contro i 427 milioni del 2010: anzi, la tendenza dei mesi di maggio e giugno era alla progressiva diminuzione. Dal 18 luglio, netta inversione di tendenza (al rialzo) grazie alle nuove disposizioni sul gioco del DL 98/11 (la cosiddetta Manovra di Luglio, che all’art. 24 regola i casinò online e il gioco d’azzardo) con la quale sono stati introdotti numerosi nuovi giochi di carte e di sorte e prevista la concessione molte nuove autorizzazioni. 

Raccolta record ad ottobre, ?sfiora il miliardo e mezzo di euro. Impressionante l’incremento del mese di agosto: +75% su agosto 2010. Si tratta peraltro di giochi con un più alto Payout, ma anche con un maggior rischio per il giocatore. Lo Stato deve fare cassa, ma a chi mette le mani in tasca con il gioco?

Ai più deboli della società, come sempre, coloro che versando in una situazione economica difficoltosa, precaria e priva di concrete prospettive di miglioramento, sperano inutilmente di conseguire vincite milionarie che come d’incanto rimettano in sesto le finanze familiari. La crisi dell’economia italiana è complice di tutte e due i fattori scatenanti di questo fenomeno: una maggiore offerta (accompagnata da pressante pubblicità che esorta a tentare la fortuna) e una maggiore domanda.

I Monopoli di Stato, nel diffondere questi dati da ritenersi allarmanti, addolciscono la pillola spiegando che “l’introduzione dei nuovi giochi ha consentito di riportare nell’alveo legale e controllato molti giocatori che precedentemente giocavano su siti illegali”. Posizione che non è affatto dimostrata, visto il proliferare del gioco illegale, ma quanti nuovi giocatori si sono avventurati sui tavoli verdi online che ormai campeggiano sugli schermi domestici? Quanto si riesce a contrastare realmente l’accesso dei minori?

“E’ una piaga sociale che lo stato non si può permettere di ignorare e tanto meno di fomentare”- ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario generale Adiconsum – “Le famiglie che già stentano ad arrivare alla fine del mese non possono permettersi di sciupare in inutili tentativi di sorte al gioco il 5 o anche il 10% del loro reddito. Il contrasto al gioco illegale non si fa sostituendo lo Stato agli alibratori della malavita”.

Intanto si attende l’introduzione, solo temporaneamente sospesa per motivi tecnici, delle slot machines online e del jackpot progressivo, ancora più alla portata di tutti. Adiconsum sta progettando una approfondita inchiesta sul gioco e sui suoi risvolti economici, psico-sociali e criminologici.


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