Politica

A notte fonda va in scena lo scippo dei fondi all’assistenza domiciliare

Nella notte tra sabato e domenica è stato approvato un emendamento alla Legge di Stabilità presentato dai relatori di maggioranza Fassina (Leu) e Faro (M5S). I timori delle associazioni sono diventati reali: i soldi ricavati dalla tassazione del tabacco riscaldato non verranno più destinati all'assistenza domiciliare, ma dispersi in mille, inutili rivoli. L'indignazione della società civile

di Marco Dotti

C’è un abisso, oramai, tra il Paese reale, i suoi bisogni, le sue esigenze e ciò che accade nelle aule deputate a trovare risposte a quei bisogno e a quelle esigenze. È questa la sensazione dopo il colpo di mano, lo “scippo” come l’ha definito il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, andato in scena nella notte tra sabato e domenica. Ed è una sensazione amara, di delusione.

Una manovra da 40 miliardi, carica di bonus, incentivi, sgrafi fiscali. Peccato manchi di progettualità e di visione, oltre che di chiarezza. Così appare la legge che ha passato il vaglio della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e , domani, arriverà in aula. La manovra finanziaria del Governo Conte regalerà agli italiani – non è uno scherzo – un «bonus bagno» per cambiare sciacquoni e water, ma ha cancellato il sostegno all'assistenza domiciliare.

Dov'è il problema? Il problema, ci spiega Gaudioso, è che «decine di associazioni per nove mesi si sono impegnate per far approvare un aumento della tassazione sul tabacco riscaldato allo scopo di finanziare l’assistenza domiciliare, ma hanno visto scomparire letteralmente il provvedimento nel giro di una notte».

Cosa è accaduto nella notte tra sabato e domenica, mentre gli italiani dormivano?
Quello che temevamo, lanciando l’allarme sulle pagine di Vita.it, si è realizzato. Si è realizzato confermando che è venuto meno il rispetto, non tanto e non solo per il lavoro di tante persone che si sono adoperate, in questi mesi, per reperire risorse al fine di finanziare l’assistenza domiciliare. Il rispetto è venuto meno nei confronti delle vite di tanti cittadini. Questo perché i relatori della manovra finanziaria hanno riformulato l’emendamento, che prevedeva una tassazione di scopo sul tabacco riscaldato per finanziare con circa 40 milioni di euro l’assistenza domiciliare.

Come è stato modificato l’emendamento?
Hanno spalmato la tassazione su più anni, fatto criticabile ma che rientra nelle valutazioni della politica…

E anche nella guerra tra lobbies del tabacco…
Certamente, ma non è questo il punto dirimente della questione. Il punto dirimente è che nell’emendamento così come è stato riformulato la tassazione del tabacco riscaldato rimane, anche se riformulata, ma è stato tolto qualsiasi riferimento alla destinazione delle risorse così recuperate all’assistenza domiciliare.

Decine di associazioni per nove mesi si sono impegnate per far approvare un aumento della tassazione sul tabacco riscaldato allo scopo di finanziare l’assistenza domiciliare, ma hanno visto scomparire letteralmente il provvedimento nel giro di una notte

Per mesi vi era stato detto che non era possibile tassare il tabacco riscaldato e bisognava attendere la legge di Stabilità, ma alla prova dei fatti…
Alla prova dei fatti, la tassazione è arrivata ma le risorse sono state disperse in mille rivoli.

Diciamolo chiaramente: in un groviglio di emendamenti e micro emendamenti che finanziano le cose più assurde, dalla sostituzione dei rubinetti di casa all’installazione degli sciacquoni ecologici per i wc…
La cosa umiliante è che la salute dei cittadini venga messa in coda a tutto. Anzi, non venga nemmeno contemplata. Il tesoretto recuperato con la tassazione del tabacco riscaldato ha fatto gola a molti e, evidentemente, hanno deciso di utilizzarlo in altro modo anche se non sappiamo in quale modo. Resta un fatto: nemmeno un centesimo è stato destinato alla stabilizzazione dell’assistenza domiciliare, così come avevamo chiesto. Nelle prossime ore, quando tutti gli emendamenti approvati saranno pubblicati, capiremo bene dove sono stati spesi quei soldi. L’ipotesi è che si proceda con una logica da mance e mancette per gli amici degli amici e per gli amici degli amici degli amici.

Chi sono i relatori di maggioranza che hanno presentato l’emendamento infine approvato? Sarebbe utile conoscere le loro motivazioni…
L’emendamento approvato è stato presentato dai relatori della legge di Stabilità: l’onorevole Stefano Fassina di Leu e l’onorevole Marialuisa Faro del Movimento 5 Stelle. Sarebbe interessante capire se si sono minimamente posti il problema, tenuto conto che gli emendamenti che sostenevano la proposta di destinazione di quei fondi all’assistenza domiciliare sono stati firmati da molti parlamentari, anche dei loro schieramenti e partiti, con un ventaglio davvero ampio che lasciava presupporre un’approvazione senza sorprese e intoppi.

La società civile ha diritto di sapere dai relatori di maggioranza e dai capigruppo per quale ragione hanno tolto la destinazione all'assistenza domiciliare delle risorse reperite tassando il tabacco riscaldato

Invece l’intoppo è arrivato…
È arrivato tra sabato e domenica, con un blitz notturno, verso le 2,30 e le 3 del mattino. In un Paese normale, nel momento in cui fa delle riformulazioni su temi che hanno un impatto così grande su temi vitali e cruciali per il Paese ha l’obbligo morale, politico e civile di spiegare e rispondere del proprio operato.

Per ora, invece, il silenzio…
L’onorevole Fassina conosceva il nostro emendamento. Non solo, nei mesi scorsi aveva anche firmato la nostra proposta. Ora non se ne può uscire così, deve rendere conto alle istanze sociali che si sono mosse in questi mesi e hanno confidato in questo provvedimento.

Se la politica invoca la società civile non lo deve fare in forma strumentale, per questo insisto con tanta forza: devono rendere conto! Altrimenti ci stiamo prendendo in giro

Quindi i relatori di maggioranza non vi hanno mai contattato per spiegarvi quanto stava accadendo?
Mai. Non abbiamo avuto una sola comunicazione da parte loro. Fassina e Faro hanno invece l’obbligo morale di spiegare alle decine di associazioni che si sono messe in gioco perché l’assistenza domiciliare non è stata finanziata con quelle risorse. Perché non si è sentito minimamente il bisogno di spiegare una scelta tanto importante. Sicuramente avranno ottime ragioni e, allora, che ce le spieghino pubblicamente.

Sanità e assistenza vengono dopo i rubinetti salva acqua: viviamo in un mondo alla rovescia. La situazione è preoccupante, se pensiamo che questa maggioranza deve gestire anche i soldi del Recovery Plan.
Occasioni come questa dovrebbero rendere coesi attorno a delle priorità. Invece le priorità vere vengono scalzate da cosa da retrobottega e, ciò che è peggio, non si dà nemmeno una motivazione. C’è un problema di merito e c’è un problema politico. E c’è un problema di alibi, che non ci sono: da nove mesi conduciamo una campagna enorme, che ha visto impegnati scienziati, associazioni, parlamentari, cittadini per finanziare l’assistenza domiciliare tassando il tabacco riscaldato. Nessuno può dire “non sapevo”.

Fassina aveva persino firmato la nostra proposta, ma senza comunicare nulla a nessuno ha presentato un emendamento esattamente contrario vanificando nove mesi di lavoro e raccordo tra politica e mondo delle associazioni

Sanno benissimo quello che fanno, questo è il dramma nel dramma…
Il tempo della politica irresponsabile è finito. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, ma se questo è il contesto non vedo soluzioni positive a breve termine.

Si sente preso in giro?
Provo un senso di indignazione, ma anche di vergogna e di imbarazzo nei confronti delle tante persone che in questi giorni e in questi mesi hanno creduto che le cose potessero cambiare. La cosa che lascia basiti è che, probabilmente, questo senso di indignazione e di vergogna lo sentiamo solo noi.

Pensa a qualche azione?
Al Ministero dell’Economia e i capigruppo della maggioranza, al pari dei relatori, devono rispondere di questa cosa. Prima di tutto questo, non è accettabile che non ci sia assunzione di responsabilità pubblica rispetto a un atto tanto grave. Non ci fermeremo qui, ma ora ci devono mettere la faccia e spiegare.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.