Salute

A Monza una nuova casa con il progetto SLAncio

La cooperativa La Meridiana posa la prima pietra di una struttura con 70 posti per le malattie più complesse

di Redazione

Sabato 26 novembre alle ore 15 presso la RSA San Pietro di Monza si terrà la cerimonia di posa della prima pietra del “Progetto SLancio” alla presenza di autorità civili, culturali e del mondo del sociale. La benedizione augurale sarà officiata da S.Em. Cardinale Dionigi Tettamanzi.
La nuova struttura sorgerà a fianco dell’attuale Centro Geriatrico San Pietro di Monza, per rispondere alle esigenze di malati neurologici complessi che faticano a trovare risposte socio-sanitarie di lungo periodo nella attuale rete dei servizi lombarda. Il progetto prevede la realizzazione di un centro di 70 posti letto suddivisi in quattro nuclei abitativi specializzati, con equipe dedicate, personale esperto e attrezzature idonee.
Due nuclei saranno dedicati all’accoglienza di persone in stato vegetativo o in stato di minima coscienza, per garantire cure adeguate e una particolare attenzione alle scelte etiche e al sostegno emotivo dei familiari. Un terzo nucleo sarà dedicato alle persone affette da malattie neuromuscolari, quali la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), mirante a sostenere la fase più delicata della malattia. Un ultimo nucleo sarà invece strutturato ad hospice, dedicato alla fase più avanzata delle malattie inguaribili non oncologiche: malattie cardiache, respiratorie, neurologiche o di altra natura.
I lavori di costruzione sono iniziati ad agosto, e la struttura entrerà in funzione entro la fine del 2013. Si tratta di un progetto organizzato in accordo con le istituzioni di riferimento e con le più importanti associazioni di familiari e di volontariato. Sarà interamente finanziato dalla cooperativa La Meridiana, con un investimento complessivo di oltre 9 milioni di euro.
«Meridiana, nei suoi 35 anni di attività, ha sempre ricercato soluzioni innovative riguardo ai servizi per anziani», ha detto il direttore, Roberto Mauri. «Il nostro impegno nel campo delle malattie complesse è cominciato perché non erano presenti, allora, specifici servizi a livello residenziale di lunga degenza per malati complessi – stati vegetativi, SLA, tetraplegia. Pertanto Meridiana si è fatta carico di rispondere a queste esigenze».

L’appello che La Meridiana lancia a tutti cittadini è quello di contribuire alla sua realizzazione, ciascuno secondo le proprie possibilità, lasciando un segno tangibile di sé attraverso una struttura destinata a rappresentare un sostegno concreto a chi è in difficoltà. Una camera di degenza con distema domotico per malati di SLA costa per esempio 26.500 euro, un monitor cardiovascolare 3.500, la cablatura della struttura e rete wireless 24.000, la sala musica polifunzionale, completa di arredi ed attrezzature 21.000.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA