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A Mogadiscio uccisi tre ministri
Colpito un hotel del centro. Leggi il reportage dalla città più pericolosa del pianeta
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Un’esplosione ha colpito oggi un hotel nel cuore di Mogadiscio uccidendo nove persone fra cui tre ministri del governo di transizione somalo. Non è ancora chiaro se si sia trattato di una bomba o di un attacco suicida. Lo Shamo Hotel è un albergo frequentato anche da diplomatici, espatriati che lavorano nella cooperazione internazionale e giornalisti. Al momento dell’attentato, avvenuto nella hall, si stava svolgendo una riunione del governo di transizione somalo, oltre a una cerimonia di laurea di 43 studenti dell’Università Banadir.
Il bilancio attuale è di 9 morti e 30 feriti. Tra le vittime si contano tre ministri del governo transitorio somalo: quello della Salute, Qamar Aden ’Ali, quello dell’Istruzione, Ahmad Abdullah, e quello dell’Università e un leader delle Corti islamiche, Ibrahim Addo. Sono morti inoltre due giornalisti, Hassan Zubeyr Haji di ‘al-Arabiya’ e Mohamed Amin Aden Abdulle della radio locale “Shabell” (leggi l’articolo di Afronline) oltre a un numero imprecisato di studenti somali.
La deflagrazione è stata molto potente, ma al momento non è chiaro cosa l’abbia causata.
Si tratta di un duro colpo per il governo guidato dal presidente Ahmad Sharif. L’albergo si trova nella piccola porzione di città sotto controllo del governo, a due chilometri dall’Amisom, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite e dell’Unione africana.
Leggi QUI il reportage da Mogadiscio pubblicato da VITA
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