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A Mogadiscio uccisi tre ministri

Colpito un hotel del centro. Leggi il reportage dalla città più pericolosa del pianeta

di Emanuela Citterio

Un’esplosione ha colpito oggi un hotel nel cuore di Mogadiscio uccidendo nove persone fra cui tre ministri del governo di transizione somalo. Non è ancora chiaro se si sia trattato di una bomba o di un attacco suicida. Lo Shamo Hotel è un albergo frequentato anche da diplomatici, espatriati che lavorano nella cooperazione internazionale e giornalisti. Al momento dell’attentato, avvenuto nella hall, si stava svolgendo una riunione del governo di transizione somalo, oltre a una cerimonia di laurea di 43 studenti dell’Università Banadir.

Il bilancio attuale è di 9 morti e 30 feriti. Tra le vittime si contano tre ministri del governo transitorio somalo: quello della Salute, Qamar Aden ’Ali, quello dell’Istruzione, Ahmad Abdullah, e quello dell’Università e un leader delle Corti islamiche, Ibrahim Addo. Sono morti inoltre due giornalisti, Hassan Zubeyr Haji di ‘al-Arabiya’ e Mohamed Amin Aden Abdulle della radio locale “Shabell” (leggi l’articolo di Afronline) oltre a un numero imprecisato di studenti somali.

La deflagrazione è stata molto potente, ma al momento non è chiaro cosa l’abbia causata.

Si tratta di un duro colpo per il governo guidato dal presidente Ahmad Sharif. L’albergo si trova nella piccola porzione di città sotto controllo del governo, a due chilometri dall’Amisom, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite e dell’Unione africana.

Leggi QUI il reportage da Mogadiscio pubblicato da VITA

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