Famiglia

A Milano sono 1500 gli hikikomori

Un fenomeno nato in Giappone che si sta diffondendo anche in Occidente. Pubblicata l'indagine condotta dall'università Bicocca

di Redazione

Il portale www.piattaformainfanzia.org  ha rilanciato un servizio pubblicato oggi da La Repubblica – Milano   che comincia così: «All’inizio sono gli sguardi. Invadenti, penetranti, insopportabili. Come spilli dietro la nuca. E si comincia con   l’abbandonare la scuola, per sfuggire a quel supplizio quotidiano fatto di quelle che sembrano occhiate  micidiali.  Poi si smette di frequentare anche gli amici, «perché come glielo spieghi che in classe non ti vedranno più?».  Così la casa diventa l’universo, la cameretta il mondo. E Internet l’unico contatto con quello che c’è fuori.  Sempre più chiusi, non si parla con nessuno: si vive di notte, si dorme di giorno e si passano le ore giocando  ai videogame online, saltando il rito della cena con mamma e papà, sbocconcellando un panino in solitudine  immersi nel fascio di luce dello schermo».

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