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A Milano il primo incontro nazionale #NoSLot

Un centinaio di rappresentanti dei Circoli No slot di VITA. È stato fatto il bilancio del primo anno di impegno, sono stati pianificati i prossimi passi e infine lanciato un sito che raccolga e divulghi tutto il materiale prodotto da territori, politici e operatori

di Lorenzo Alvaro

Il 12 luglio a Milano c’è stato il primo incontro per porre le basi della rete dei gruppi del movimento NoSlot ormai attivo su tutto il territorio nazionale. Un movimento nato dal basso, dalla gente. La partecipazione era inizialmente riservata ad una cinquantina di partecipanti, ma è stato necessario raddoppiare le presenze data la grande adesione e la tanta voglia di più persone di conoscere e capire e non da ultimo di essere in rete. Vi erano esponenti da diverse parti d’Italia: Lodi, Latina, Verona, Pavia, Vicenza, Cuneo, Savona, Milano, Trento, Bergamo, Varese. Svariate associazioni, politici, gruppi, cittadini che si sono ritrovati insieme con il solo fine di fare rete e contrastare l’azzardo.

Ad aprire i lavori, tra gli altri, Simone Feder, psicologo della Casa del Giovane di Pavia e cuore del Movimento. Nella sua introduzione (qui la versione integrale dal suo blog) ha cercato di spiegare com'è nata questa battaglia che «sovverte ogni regola educativa, che chiede ai figli di occuparsi dei padri, controllare le loro uscite e chiedere aiuto per loro». Dal 2004 un impegno il suo sempre in prima linea.

«L’azzardo è un problema che non richiede una cura… non si risolve con la sanitarizzazione della situazione, ma richiede una messa in campo di forze che sappiano, e vogliano, stravolgere il sistema a livello culturale. Perché l’uomo non può essere schiacciato da queste logiche di potere che sottilmente riescono ad entrare e stravolgere l’intera scala di valori, senza che la stessa società se ne renda conto, colpendo l’intero sistema economico del paese, alterando le logiche del mercato e impoverendo un sistema già colpito dalla crisi. Questo è il frutto di una cultura malata, che affida il successo alla sorte, al caso, alla spasmodica voglia di arricchimento.», sottolineava Feder. Spiegano in poche frasi il senso profondo dell'incontro e dell'intero impegno del Movimento.

L’interna giornata è stato seguita in streaming permettendo di seguire gli interventi anche a chi non ha potuto partecipare ma voleva e si sentiva presente con il cuore. Riccardo Bonacina, direttore della rivista Vita, che ha sostenuto fin dai primi passi la nascita del movimento, ha illustrato le ragioni dell'appuntamento sottolineando la mission che questo gruppo si propone: mettere al centro le persone e perseguire obiettivi realistici e concreti, prima fra tutti una legge nazionale che possa contrastare questo fenomeno in continua espansione.

Gli obiettivi futuri sono stati sottolineati poi da Marco Dotti che, ricordando l’importanza del fare rete senza sottolineare la differenze facendole diventare ricchezza,  ha ribadito che è fondamentale lavorare sul versante culturale, partendo dalle scuole (come sottolineato poi anche da Rodolfo Faldini) e aggredendo fin nei più giovani il fenomeno.

Un intervento telefonico di Umberto Rapetto (ex colonnello della guardia di finanza esperto di crimini informatici) ha rimarcato l’importanza di continuare questa battaglia titanica e difficile per il bene dell’Italia anche contro le istituzioni. A questo proposito l’onorevole Bordo ha garantito il suo accompagnamento all’interno dell’intergruppo  parlamentare.

Molti sono stati gli interventi a seguire e tante le idee tra cui la Caritas Ambrosiana che ha offerto il suo appoggio e sostegno, “L’eco di Bergamo” che ha portato la sua testimonianza di testata giornalistica che ha sottolineato l’importanza di rifiutare di offrire spazi pubblicitari al gioco, la dott.ssa Macchi consigliere regionale della Lombardia che ha ribadito l’impegno in questa battaglia.

Era presente anche la Croce Rossa Italiana con i suoi delegati. Fabio Ronzi della CRI ha sottolineato che, in quanto organismo che da anni si impegna a difendere la salute e la dignità delle persone, le più di mille sedi in Italia di questa organizzazione si impegnano a farsi portabandiere del movimento.

Giorgio Magarò, regista realizzatore di video didattici, ha proposto una demo di un film No Slot che si propone di realizzare come veicolo di denuncia e informazione di quella che è oggi la lotta al gioco d’azzardo.

In diretta streaming e con il live twitting di Vita (qui lo storify dell'evento) è stato anche presentato il sito del movimento www.noslot.it (attivo a settembre) all’interno del quale sarà possibile trovare informazioni, documenti e ogni tipo di materiale prodotto dagli esponenti della rete per condividere, informare e lavorare insieme.

Durante tutto l’incontro è stata più volte sottolineata la sofferenza che questo “passatempo” porta con sé, il dispendio non solo economico ma sociale e affettivo che comporta per il nostro Paese e i singoli territori. È forte l’impegno che oggi il movimento si propone: entrare nelle scuole, bonificare i territori, trasmettere ai giovani una giusta idea di gioco.

Per questo sarà indispensabile un impegno continuo all’interno dei singoli territori e un lavoro di rete forte e costante per il quale ieri sono state messe basi solide e profonde.

Impegno che sta già dando i suoi frutti. Oltre alle leggi regionali in Lombardia ed Emilia Romagna, alla legge nazionale, ai sempre più numerosi esercizi commerciali etici (che rifiutano cioè di accogliere al loro interno slot machine), il segnale forse più importante viene direttamente da Sistema Gioco Italia, la Federazione della filiera del gioco aderente a Confindustria

«L’offerta in Italia è molto ampia, forse troppo, e quindi la prima richiesta è di consolidare il mercato e non avviare ulteriori forme di gioco. Consolidare significa anche riconsiderare e rivedere nel suo complesso l'offerta di gioco esistente e portare dei correttivi per renderla maggiormente idonea in considerazione della mutata sensibilità sociale». Così si è espresso Massimo Passamonti, presidente proprio di Sistema Gioco Italia.


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