Welfare

A Milano i senza dimora ora hanno un temporary store

Inaugurato in via Sammartini un luogo dedicato alla distribuzione di prodotti e beni di prima necessità. L’Hub 126, gestito da Progetto Arca e rivolto all’orientamento dei profughi ucraini amplia le attività con un’alleanza tra Comune di Milano e cinque realtà sociali. Oltre a Progetto Arca, infatti, ci sono Cri - Comitato di Milano, Fondazione Fratelli di San Francesco, Spazio Aperto Servizi e Cooperativa sociale Comunità Progetto

di Antonietta Nembri

Dai kit con prodotti alimentari a quelli igienici, sacchi a pelo e poi abiti e scarpe, fino a tablet e biciclette. Sembra un vero store il negozio temporaneo che ha aperto ufficialmente i battenti giovedì 28 settembre in via Sammartini 126. Ma quello che è stato inaugurato non è un temporary store qualunque.

È un luogo che nasce con l’obiettivo di dare una risposta ai bisogni primari e allo stesso tempo essere, come lo ha definito l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé «un punto di riferimento». Sì perché i “clienti” di questo luogo sono i senza dimora. 

L’Hub 126 amplia i suoi servizi

Lo spazio concesso in comodato d’uso gratuito da Grandi Stazioni Rail all’amministrazione comunale e che ospita già da diversi mesi “Hub 126”, gestito da Fondazione Progetto Arca per il primo orientamento dei profughi ucraini per tutto l’autunno e inverno amplia le proprie funzioni.

da sx, Alberto Sinigallia, Manuela Rusconi, Maria Secchi, Lamberto Bertolé, Angelo Stanghellini, 
Maria Grazia Campese, Diego Cassani

In occasione del taglio del nastro l’assessore Bertolè ha ricordato come il progetto nasca grazie agli oltre 4 milioni di euro di finanziamenti PO I FEAD ottenuti da Comune di Milano partecipando a bandi europei in partnership con cinque enti del Terzo settore che hanno partecipato a una procedura di coprogettazione (Fondazione Progetto Arca, Croce rossa italiana – Comitato di Milano, Fondazione Fratelli di San Francesco, Spazio Aperto Servizi e Cooperativa sociale Comunità Progetto). 

Non solo beni primari

Non solo distribuzione di beni, «un luogo di risposte tempestive, individualizzate ed efficaci, ma anche di ingaggio delle persone in condizioni di fragilità la cui diffidenza è spesso un ostacolo alla presa in carico da parte dei servizi territoriali. Si tratta di uno spazio, fondamentale soprattutto in vista dell’arrivo delle stagioni più fredde» ha continuato Bertolè, «in cui ancora una volta viene ribadito un metodo – quello dell’alleanza con un Terzo settore sempre pronto a fare la sua parte – che a Milano si è rivelata vincente in questi anni». 

Per Bertolè, infatti «non bisogna rassegnarsi alla cronicità delle persone in strada. Lavoriamo insieme ogni giorno per fare in modo che la povertà e la condizione di marginalità possano essere sempre più momenti temporanei nella vita delle persone e non situazioni che si incancreniscono». 

Un lavoro di rete

Da parte sua Angelo Stanghellini, direttore dell’area diritti e inclusione del comune ha sottolineato il valore della rete e la sua ricaduta diretta sui beneficiari. Nell’area di via Sammartini in zona Stazione Centrale, del resto sono presenti anche altri servizi a sostegno dei senza dimora.

Al Temporary store le persone saranno accolte da operatori sociali che valuteranno il bisogno e affiancheranno gli utenti nella scelta dei prodotti a loro necessari.

I soggetti coinvolti

All’interno del progetto Fondazione Progetto Arca si è occupata dell’acquisto e dello stoccaggio dei beni. Mentre il Comitato di Milano della Cri si è occupata della distribuzione in strada attraverso le unità mobili, Fondazione Fratelli di San Francesco si è occupata della distribuzione nelle strutture di accoglienza,

Infine, Spazio Aperto Servizi e Cooperativa sociale Comunità Progetto si sono occupati della distribuzione sia nelle strutture diurne (mense, docce, centri diurni) che attraverso i servizi sociali territoriali si occuperanno della gestione del Temporary store di via Sammartini e dell’accoglienza degli utenti.

I soggetti coinvolti nelle reti di distribuzione sono oltre 50.


C’è tanto a disposizione oltre ai kit di prima necessità

Tra quelli a disposizione: kit di prima necessità con prodotti alimentari, per l’igiene personale, per il primo soccorso o di biancheria intima o di abbigliamento a quelli, più specifici, per la formazione e il lavoro che potranno essere assegnati, dopo una presa in carico, a chi sta seguendo un particolare percorso di inclusione lavorativa e che può quindi aver bisogno, ad esempio, di device tecnologici come tablet, power bank e modem portatili o di strumenti specifici per lavori manuali, come scarpe antinfortunistiche, gilet catarifrangenti o tute da lavoro.

“Acquisti” su misura

Ci sarà, inoltre, la possibilità di acquistare beni su richiesta individuale per la risposta a bisogni specifici, con l’idea di prevedere la scelta tra colori, modelli e taglie al fine di restituire dignità e autodeterminazione alla persona. Nello store, anche biciclette per i rider.

Uno scorcio del temporary store e dei prodotti a disposizione

«Quando abbiamo ristrutturato i locali che ospitano il nuovo temporary store, poco meno di un anno fa con la donazione di Fondazione Fiera Milano, il nostro obiettivo era dar vita a uno spazio versatile, allora dedicato alla prima accoglienza degli ucraini ma pronto a riconvertirsi rapidamente per rispondere alle emergenze. Oggi via Sammartini 126 ha fatto proprio quello per cui è nata, diventando un nuovo spazio che garantisce servizi alle persone senza dimora» racconta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.

«Nella rete di realtà del territorio coinvolte, come Progetto Arca abbiamo voluto occuparci dell’acquisto dei beni, selezionati guardando alle necessità delle persone che ogni giorno i nostri operatori e volontari incontrano per strada». 

Sinigallia ha anche fornito alcuni dai come i 164mila kit a disposizione per la distribuzione nelle strade grazie a una rete di 38 organizzazioni «che conoscono le persone» e i 15mila sacchi a pelo.

Attivo fino alla primavera 2024

Il progetto, ha ricordato ancora il presidente di Progetto Arca, sarà attivo fino ad aprile 2024, quando si concluderà il Piano freddo. Sinigallia ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza dei progetti formativi e abitativi per le persone «non è solo assistenzialismo».

I kit a disposizione per la distribuzione in strada e nei luoghi frequentati da senza dimora

«Un luogo non di solo reperimento di beni senza dubbio utili alla vita quotidiana, ma un servizio di prossimità che accoglie e ascolta i bisogni delle persone, spesso difficili da condividere, uno spazio per dedicare tempo, attenzione e prendersi cura di ciascuno», ha aggiunto Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi che con Comunità Progetto gestirà lo spazio. 

Maria Secchi, responsabile del progetto per Fondazione Fratelli di San Francesco ha sottolineato che «grazie a questo progetto avviato dal Comune di Milano riusciamo ad andare incontro alle necessità delle persone senza fissa dimora nell’ottica di individuare i loro bisogni. La Fondazione, infatti, fa da punto di raccordo con gli enti che gestiscono le strutture per i senza dimora per la distruzione dei beni». 

Aperto cinque giorni la settimana

Le persone senza dimora potranno accedere spontaneamente allo spazio (aperto cinque giorni alla settimana – lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14,30 alle 17,30 e il martedì e il giovedì dalle 9,30 alle 12,30) oppure essere inviati dai partner di progetto o dagli altri enti che si occupano del contrasto alla grave marginalità e che possono segnalare l’invio consegnando alla persona un bigliettino identificativo o scrivendo all’indirizzo mail fead@spazioapertoservizi.org

Lo spazio – di circa 100 metri quadri – è stato organizzato per garantire la massima privacy delle persone che accedono. Gli operatori presenti si occuperanno della prima accoglienza, della distribuzione dei beni e dell’orientamento ai servizi pubblici e del privato sociale.

Tutte le immagini sono foto ©DanieleLazzaretto da ufficio stampa

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