Non profit

A Milano gli Stati Generali della filantropia globale

Si è aperta questa mattina l'Assemblea Generale dello European Foundation Centre, l'organizzazione che riunisce le principali fondazioni europee e che ha portato a Milano oltre 600 rappresentanti della filantropia globale. Priorità assoluta in agenda al cambiamento climatico e all'innovazione e un ricordo a Pier Mario Vello

di Ottavia Spaggiari

Si è aperta con un ricordo commosso del segretario generale di Fondazione Cariplo, Pier Mario Vello, scomparso prematuramente la scorsa estate, l'Assemblea Generale dello European Foundation Centre (EFC) l'organizzazione con sede a Bruxelles che riunisce le principali istituzioni filantropiche internazionali e che questa settimana ha trasformato Milano nella capitale della filantropia globale, portando in città oltre 600 delegati provenienti da tutto il mondo. Nella cerimonia di apertura, proprio alla memoria di Pier Mario Vello e stato assegnato, il Compass Award di EFC, un riconoscimento che celebra l'innovazione nel mondo della filantropia.

Priorità assoluta al ruolo delle fondazioni, che sta diventando sempre più centrale, in un momento in cui le risorse pubbliche sono sempre più ridotte, ma che non deve limitarsi al semplice ruolo di erogatori, come ha sottolineato Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo: «La filantropia non può essere vista come un bancomat, ma come un generatore di energia. Insieme le fondazioni possono davvero contribuire a cambiare le comunità per il bene delle persone che le vivono, superando le barriere trasfrontaliere per portare avanti una visione comune che guardi al futuro e all'innovazione sociale».

E di futuro alla Conferenza si sta parlando parecchio. Un ruolo di primo piano nell'agenda dell'Assemblea Generale il Cambiamento Climatico e la necessità, anche per le fondazioni, di disinvestire dai combustibili fossili, in vista del summit decisivo delle Nazioni Unite che si terrà a Parigi a dicembre prossimo , come ha ricordato Ellen Dorsey del Global Wallace Fund, nell'intervento di apertura: «Il cambiamento climatico e il disinvestimento devono essere in cima alla nostra agenda. Come fondazioni non possiamo continuare a finanziare progetti per la sostenibilità ambientale e investire in combustibili fossili».

Una contraddizione, secondo Dorsey, inaccettabile: «Se non agiamo in fretta,  tra 30 anni tutte le fondazioni che sono qui oggi avranno lo stesso programma prioritario e sarà legato all'adattamento ai cambiamenti climatici. Siamo la prima generazione in grado di capire fino in fondo gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici e l'ultima a poter fare qualcosa per evitare il peggio».

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