Welfare

A Livorno in scena Romeo e Giulietta dei detenuti

Domani sera lo spettacolo realizzato dalla Casa Circondariale Le Sughere in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni e Arci Solidariet

di Redazione

Uno spettacolo teatrale liberamente ispirato a “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Il tutto realizzato dal laboratorio della Casa Circondariale ”Le Sughere” di Livorno, grazie ad un progetto promosso da Arci solidarieta’ in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni, che hanno stipulato una convenzione finalizzata in particolare alla realizzazione di un progetto di scambio Teatro – carcere. “Faida”, e’ una messa in scena liberamente ispirata a “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, che va in scena domani sera alle 21.30 alla ”Goldonetta” di Livorno. Uno spettacolo che nasce da una rielaborazione ridotta all’osso, centrata sui due cardini del testo originale: l’amore e la violenza. Al primo era impossibile credere senza guardarlo da una certa distanza, al secondo era facile credere anche troppo. ”Ci interessava soprattutto questo del testo di partenza: l’idea di due bande che si odiano e si combattono da sempre, senza che la causa del conflitto sia nota – comunicano gli sceneggiatori – e su questo abbiamo costruito il nostro ring, dove dar vita alla nostra azione di guerra, radendo al suolo la psicologia e dando spazio soprattutto ai tentativi di sopraffazione. Non volevamo schierare buoni contro cattivi, quanto spingere a fondo l’idea di persone che si scontrano con altre persone semplicemente perche’ lo ritengono necessario – continuano – perche’ gli conviene, perche’ dopo si sentono meglio, perche’ da sempre e’ cosi'”. Mentre in “Romeo e Giulietta” l’esito e’ tragico ma anche catartico, in quanto il sacrificio dei giovani amanti permette di riportare una pace duratura in citta’, altrettanto non avviene nella “Faida” in scena al teatro Goldoni. Gli sceneggiatori hanno infatti deciso di optare per un qualcosa di piu’ “familiare”, inserendo nel copione la figura del capro espiatorio che pagasse per tutti, e poi tornare con sollievo alla normalita’.

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