Volontariato

A lezione di pace dai giovani di Sarajevo

Raccontare le bombe e la paura per imparare a non fare la guerra. In due videocassette in cui i reporter sono studenti. E gli spettatori pure. Da richiedere

di Francesco Di Nepi

Studenti italiani e giovani bosniaci a confronto. Per capire e per capirsi. E per raccontare una guerra, cercando di trasmettere sensazioni che nessun telegiornale ha mai trasmesso. L?occasione nasce dalla proiezione di un video esplicativo della situazione di Sarajevo e del diritto allo studio dei ragazzi che ci vivono. È un?iniziativa promossa dall? Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi) e dall?organizzazione bolognese ?Baby nel cuore?, che da tempo si occupa di adozioni internazionali. Si chiama ?Mille scuole per mille ragazzi per la pace? e ha come obiettivo la promozione di borse di studio, ciascuna dell?importo di 600mila lire.
Si tratta di una videocassetta (con allegato un modulo per l?eventuale contributo), dal titolo ?I ragazzi di Sarajevo?, che è possibile ricevere gratuitamente richiedendola al numero verde di Baby nel cuore, nella quale i protagonisti non sono ministri e portavoce Onu. I venticinque minuti di storia sono narrati invece da testimoni forse più attendibili, da chi la guerra l?ha vissuta sui propri nervi.
Ragazzi musulmani, cattolici e ortodossi che, miracolosamente, sono riusciti, durante i tre anni di assedio, a sfuggire ad un genocidio che ha visto scomparire più di diecimila persone tra cui duemila bambini.
Il video, girato e commentato da Daniela Cavini, contiene, oltre alle testimonianze degli orrori vissuti dai piccoli in prima persona, riprese amatoriali girate dalla gente del luogo durante i bombardamenti. «Riprendere l?effetto delle bombe sulla città era come cercare di esorcizzare la paura», racconta una delle ragazze riprese.
Proiettato per la prima volta nei giorni scorsi al teatro Antoniano di Bologna, alla presenza di Susanna Agnelli e di alcuni piccoli protagonisti, il video ha un obiettivo ben preciso: quello di riuscire, attraverso la sua proiezione in diverse scuole italiane, a far conoscere in modo più profondo una realtà a dir poco difficile.
E ad ottenere, di conseguenza, dei contributi e delle offerte utili a creare borse di studio per gli studenti di Sarajevo.
Per informazioni si possono contattare:
Avsi tel.0547/24054; Baby nel cuore tel. 167861359
Francesco Di Nepi

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