Economia
A Lentini l’Hub di Prossimità: pc, tablet e uno spazio per garantire a tutti il diritto allo studio
La cooperativa sociale Health&Senectus che da vent’anni opera sui territori di Lentini, Carlentini e Francofonte, seguendo ogni anno più di 200 famiglie, ha ideato uno spazio dedicato alla didattica a distanza. Non bastano infatti soltanto tablet e pc per garantire l’accesso all’educazione, molti bambini che vivono condizioni di fragilità non hanno una connessione internet, una stanza nella quale concentrarsi o una figura adulta che li avvicini alle tecnologie, facilitando così l’apprendimento
di Redazione
Ogni mattina l’educatrice Cristina va a prendere le bambine e i bambini di Lentini seguiti dal Centro di Prossimità Health&Senecuts per accompagnarli all’Hub di Prossimità, e cominciare la giornata tra studio e apprendimento. Alla chiusura delle scuole e alla pandemia che rischia di aggravare le disuguaglianze, serve rispondere mettendo in campo azioni concrete che garantiscono il diritto allo studio a tutti.
Ecco perché la cooperativa H&S che da vent’anni opera sui territori di Lentini, Carlentini e Francofonte, seguendo ogni anno più di 200 famiglie, ha ideato uno spazio dedicato alla didattica a distanza. Non bastano infatti soltanto tablet e pc per garantire l’accesso all’educazione, molti bambini che vivono condizioni di fragilità non hanno una connessione internet, uno spazio nel quale concentrarsi o una figura adulta che li avvicini alle tecnologie, facilitando così l’apprendimento.
«Negare il diritto allo studio significa prima di tutto negare il futuro», spiega Gaia Barresi, Presidente della cooperativa sociale H&S. «Purtroppo, a pagare gli effetti della pandemia sono proprio le famiglie che vivono in difficoltà, ma soprattutto i bambini. Da quando è scattata l’emergenza con il Centro di Prossimità di Èbbene ci siamo mobilitati affinché nessuno resti escluso, costruendo sinergie con le scuole e gli insegnanti, dialogando con le famiglie e creando uno spazio chiamato appunto l’Hub di Prossimità».
«Nell’immaginario collettivo l’Hub – continua Barresi – è uno spazio che certamente unisce dispositivi tecnologici, ma anche un luogo che favorisce l’apprendimento, supporta i talenti e mette insieme nuove energie. Ecco perché ci piace definire così il progetto dedicato alla didattica a distanza. L’Hub è uno strumento pensato per far sì che nessuno rimanga indietro, per dare l’opportunità ai bambini che provengono da contesti di fragilità di continuare a studiare e imparare che c’è sempre un’alternativa. Quello che facciamo non è soltanto seguirli nello studio, ma trasferiamo un pensiero, un messaggio: la cultura e lo studio devono essere per loro dei pilastri perché li aiuteranno ad essere protagonisti della loro vita, a scegliere il loro futuro e immaginarsi insegnanti, maestri, artisti, commercianti».
Le giornate all’Hub iniziano a presto, da quando Cristina per non far perdere ai bambini la motivazione allo studio, bussa alle loro porte e li accompagna in struttura. Italiano, matematica, storia, all’Hub la didattica a distanza diventa reale. Andrea, Giulia, Claudia che ogni giorno animano i banchi di questo spazio, sono il volto di quel cambiamento che il Centro di Prossimità promuove.
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