Sostenibilità

A hollywood le star sono sempre più verdi

Il cinema sposa la sostenibilità. Rosso, come il leggendario tappeto del Kodak Theatre di Hollywood. Verde, come il nuovo volto ecologista dell’industria cinematografica...

di Chiara Cantoni

Rosso, come il leggendario tappeto del Kodak Theatre di Hollywood. Verde, come il nuovo volto ecologista dell?industria cinematografica. L?inedita coppia cromatica è stata tenuta a battesimo dalla recente Notte degli Oscar, probabilmente la più ecologica di sempre, che ha puntato il dito contro la minaccia del riscaldamento globale, auspicando stili di vita più sobri per tutti.

A dare il buon esempio, l?intera squadra di produzione capeggiata da Laura Ziskin (www.oscar.com), che per la 79a edizione della cerimonia ha selezionato servizi, materiali e rifornimenti a impatto zero. Grazie alla consulenza del Consiglio di difesa delle risorse naturali (www.nrdc.org), «abbiamo appreso che pochi e semplici accorgimenti erano sufficienti a ridurre l?impronta ecologica dell?Oscar», ha dichiarato l?Academy.

Mission possibile: compensare le emissioni di CO2 prima, durante e dopo la premiazione. Una vera e propria conversione verde in dieci mosse studiate per evitare i consueti sprechi faraonici: previsione dei consumi; acquisto di crediti in energia rinnovabile dalla Bonneville environmental foundation; utilizzo di prodotti biodegradabili certificati e di accessori riciclati; introduzione di norme per il risparmio energetico; menu biologici; donazione dei cibi in eccesso all?Angel Harvest; istituzione di un sistema di riciclaggio per i materiali residuali; impiego di veicoli ibridi al posto delle tradizionali limousine, messi a disposizione dalla Global Green Usa. Il tutto servito con spot a favore di comportamenti sostenibili. «Il messaggio trasmesso dall?Academy a milioni di telespettatori è che scelte energetiche ecocompatibili ci rendono tutti meritevoli di un Oscar», ha dichiarato Frances Beinecke, presidente Nrdc. Portavoce della svolta ecologista made in Los Angeles, l?ex vicepresidente Al Gore ha rivolto un accorato appello alla platea del Kodak: «Cari concittadini americani, persone di tutto il mondo, dobbiamo fare qualcosa per risolvere la crisi climatica: non è un problema politico, ma morale».

La sua crociata personale contro l?inquinamento e i consumi irresponsabili, raccontata nel documentario di Davis Guggenheim Una scomoda verità gli è valsa l?Oscar. Forse troppo per uno come Gore, che abita in una villa a Nashville con 20 stanze e 18 bagni, e paga una bolletta da 1.395 dollari mensili per la luce e mille per il gas: un consumo energetico pari a 20 volte la media nazionale.


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