Economia

A Firenze si è aperto il Festival dell’economia civile

Il festival nazionale dell'economia civile si è aperto stamattina come un grande invito a proseguire un'azione collettiva per ridisegnare il futuro e renderlo possibile. Presentata anche la classifica del “Ben-vivere nei territori”

di Elisa Furnari

Il festival nazionale dell'economia civile si è aperto stamattina come un grande invito a proseguire un'azione collettiva per ridisegnare il futuro e renderlo possibile. Sono stati avvolti dalla bellezza del salone dei 500 le centinaia di partecipati. Professionisti, studenti, artigiani e pensatori del Terzo Settore protagonisti del taglio del nastro di questo appuntamento che sembra sancire definitivamente l'epoca della consapevolezza.

La consapevolezza che un'economia capace di mettere al centro l'uomo, la sua capacità di scegliere responsabilmente, la tutela del pianeta, non siano piú temi d'accademia o da circoli, ma la premessa di un'azione sempre più (fortunatamente) diffusa e comune.

Tutto il senso di questa sfida nell'apertura di Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti. L'economia delle emozioni e della felicità, la giustizia che richiama alla fraternità per sfuggire al giustizialismo, la necessità di comunicare azioni e concetti perché diventino contenuti politici. Significativa la classifica del “Ben-vivere nei territori” (qui il sito). I domini all’interno dei quali sono stati selezionati gli indicatori specifici sono: demografia e famiglia, salute, impegno civile, ambiente turismo e cultura, servizi alla persona, legalità e sicurezza, lavoro, inclusione economica, capitale umano, accoglienza. I ricercatori della Università di Roma Tor Vergata e della Lumsa, Lorenzo Semplici e Dalila De Rosa – coordinati dai docenti Leonardo Becchetti, Luigino Bruni e Vittorio Pelligra – hanno quindi rielaborato i dati a livello provinciale di Istat e altre istituzioni. Questi i risuttati: prime le province autonome di Bolzano e Trento, tallonate dai capoluoghi del Friuli Venezia Giulia con Pordenone al terzo posto, Gorizia e Udine al nono e al decimo, dopo il buon piazzamento di Firenze, Parma e Pisa che battono la titolata Milano e la dotta Bologna.

É una proposta politica quella che parte oggi da Firenze.

La connessione tra l'uso di energie pulite e giustizia sociale di Jeffrey Sachs, intervenuto nella sessione di apertura, ne è un fondamento, la necessità di modificare i paradigmi dell'educazione e della formazione per incontrare l'economia 4.0 é uno dei presupposti, la connessione tra comunità, identità e bellezza la strategia per rilanciare tutte le economie del Paese, anche e quelle del Sud con al sua questione meridionale.

Oggi a Firenze ci sono i rappresentanti di quell'Italia capace di fare investimenti coraggiosi e innovativi senza leggi che li incentivino, ma perché il coraggio di essere ed agire l'economia civile ce l'hanno nei cromosomi come correttamente dal palco ha ricordato Ermete Realacci.

Anche la chiusura della mattinata oggi sapeva di futuro. Sul palco l'incursione degli allievi di una scuola del centro storico di Firenze che hanno consegnato all'amministrazione e a tutto il Festival un appello per una città e un mondo plasticfree.

Fino a domenica il Festival traccerá il solco. Qui il programma

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