Politica

A Dolceacqua, è dolce anche il vino

Giro d’Italia.

di Paolo Massobrio

Il fascino dei mercatini e delle fiere di paese ha un?unicità nel fatto che dietro ai banchi sulla piazza, di solito, ci sono personaggi refrattari alla commercializzazione. Gente che non troverete mai a una fiera di città, gente che passa il proprio tempo a disegnare il terreno con le coltivazioni dei campi e segue ritmi antichi. Lo scorso anno rimasi affascinato da Dolceacqua, paese dell?entroterra imperiese, dove c?è una Pro Loco attiva che riesce a portare sul posto, ogni anno, migliaia di persone. E lì sulla piazza, domenica 28 marzo, ritornano i contadini, quelli che si sono messi insieme per commercializzare l?olio con una sola immagine (ed è un olio eccezionale, che difficilmente troverete altrove), oppure i produttori del raro fagiolo di Pigna, che la Comunità montana ha invogliato a coltivare, anche per non farlo mancare accanto alla capra in umido che i ristoranti della zona offrono volentieri. Su questo piatto si beve il Rossese, vino dal nome suggestivo – come il paese d?origine del resto – che ha un colore rosso rubino scarico. E dietro a quel bicchiere limpido non v?aspettereste un sorso di buon corpo, giustamente tannico, che termina con un finale amarognolo. è uno dei vini che amo di più, assolutamente imperdibile con il coniglio alla ligure, condito con le buone olive taggiasche della valle di Oneglia. Tra i produttori straordinari di Rossese c?è Giobatta Mandino Cane, il precursore, l?angelo matto che ha tenuto testa, nonostante tutto, nella sua vigna Arcagna. Poi Guglielmi a Soldano e infine Dringemberg a San Biagio della Cima, che quest?anno ha addirittura vinto il premio dei Top Hundred all?Expo dei Sapori, piazzando il suo Posau tra i cento migliori vini della nostra penisola. Domenica a Dolceacqua ci sono personaggi illustri, da Beppe Bigazzi a Bruno Lauzi, da Marco Trimani a Marco Gatti, tutti insieme per provare la dolcezza di questo paese dominato da un castello, con i dedali di vie che portano fin su e, sotto, il bellissimo ponte medievale di pietra che si erge a simbolo di questo borgo. A pranzo consiglio una sosta all?Enoteca Re, per assaggiare qualche piatto sfizioso con i migliori campioni di Rossese, oppure al Ristorante Apricale da Delio Viale, l?ex patron del ristorante Gastone, che sa fare una capra coi fagioli a dir poco straordinaria. Quindi, il mio consiglio spassionato è: vediamoci a Dolceacqua. La scheda Ecco gli indirizzi gastronomici di Dolceacqua e Apricale. Enoteca Re via Patrioti Martiri, 26 Dolceacqua (IM) tel. 0184.206137 Ristorante Apricale piazza Vittorio Veneto, 9 Apricale (IM) tel. 0184.208008


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