Volontariato

A cosa vi serve facebook?

di Andrea Cardoni

In un posto dove sono andato ieri, all’università Roma Tre, dove c’era un seminario che si chiamava “Comunicazione sociale e popolarità: alla ricerca dell’algoritmo perfetto” organizzato della Uisp-sport per tutti e c’erano tante persone che venivano da tutta Italia e a me, non so perché, appena sono arrivato è venuto in mente di guardargli le scarpe a queste persone di Uisp sport per tutti, e volevo vedere se ce le avevano da ginnastica e quelli che avevano le scarpe da ginnastica non erano mica tanti, anzi eravamo proprio pochi ad esserci messi le scarpe da ginnastica. E poi prima di me, che mi avevano chiamato lì per dire delle cose, dopo che ho sentito Daria che ha detto che lei l’ispirazione la prende mentre stira o fa la spesa al supermercato e poi Andrea che ha detto che impagina le idee, io volevo stare zitto e non fare più il discorso di dieci minuti che avrei dovuto fare perché mi sembravano due cose bellissime e che era difficile dire cose più interessanti e l’unica cosa che secondo me è stata interessante è stata, dopo che avevamo parlato dei social network e che ci si chiedeva perché pochi “mi piace”,  la risposta che nessuno mi ha dato quando ho chiesto:«ma scusate, vi siete mai chiesti a cosa vi serve Facebook? Cosa ci dovete fare? Alla vostra associazione serve Facebook?». E loro hanno detto che era una bella domanda e io, pensando anche alla perfezione dell’algoritmo, mi è venuta in mente una cosa che ha scritto Mariangela Gualtieri e fa così «A scrivere si fa così: si dorme un pochino si resta in attesa con mani perfette vuote». E dopo quella poesia, ognuno nelle sue scarpe, io in quelle da ginnastica, siamo rimasti tutti con le mani perfette a pensare una risposta solo che non erano vuote perché in ognuna c’era un gianduiotto che aveva portato una signora dal Piemonte e forse quel gianduiotto è stata una cosa che si avvicina di più alla perfezione dell’algoritmo in quei social network che sono tutte le associazioni.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.