Cultura

A Civitas Med la storia di Ben Moussa

Chiusa la mostra convegno dell’economia civile del Mediterraneo. Sabato la storia del Centro mediterraneo allo sviluppo

di Redazione

La speranza di Abdelkhalak Ben Moussa, rappresentante del Centro mediterraneo dello sviluppo ambientale, è limpida come il cielo calabrese di Civitas med: “Nonostante le differenze culturali, spero che il Mediterraneo raggiunga una sola identità”.
È per questo motivo che a Civitas med si stanno svolgendo i lavori dell?assemblea di Mediate, la rete internazionale nata lo scorso anno di oltre 20 associazioni appartenenti a paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che insieme stanno tentando progetti comuni di sviluppo economico, di democrazia e di pace.
Come tanti dei rappresentanti che in questi giorni si trovano a Cosenza, Abdelkhalak lavora ogni giorno per la sua terra, il Marocco, portando avanti un progetto di sviluppo turistico e locale. Un?iniziativa nata grazie alla collaborazione con l? ONG Movimondo. L?obiettivo del progetto è quello di valorizzare un?area povera come il nord del Marocco: “Stiamo cercando di creare possibilità lavorative per evitare che i contadini si spostino in città oppure verso altri paesi”.
Il rappresentante marocchino approfondisce le modalità del progetto e spiega che “si sta lavorando per la costruzione di alberghi e bungalow: l?idea è quella di creare luoghi in grado di accogliere i turisti facendone vivere la cultura e le tradizioni. Se vogliamo lavorare per una identità comune ? spiega ? è necessario che prima ci conosciamo. Solo la conoscenza può distruggere il pregiudizio”.
Ogni fine settimana arrivano sulle coste marocchine numerosi turisti: ?Sono tutti giovani, ragazzi che hanno voglia di divertirsi e di conoscere un modo di vivere diverso, basato su tradizioni diverse”. I giovani provengono un po? dappertutto, dalla Francia come dal Belgio, ma sono gli spagnoli a farla da padrone. La vicinanza con le coste marocchine facilita i frequenti viaggi durante i fine settimana. Infine, Ben Moussa, ripensa alla sua speranza iniziale di un Mediterraneo unito dalla stessa identità: “Grazie a Civitas Med ho avuto la possibilità di instaurare numerosi contatti che ho intenzione di proseguire. Credo che lo sviluppo passi anche l?approfondimento di altri temi legati al mondo dei giovani e a quello delle donne. Oggi, a Cosenza, si sono aperte nuove frontiere”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.