Gli ogm non passeranno», aveva urlato Gianni Alemanno, duro e puro della destra sociale italiana. Portava nel cuore le suggestioni dei campi Hobbit sull?Appennino abruzzese, coniugando lo Stato corporativo ai miti tolkieniani. A giugno poi, aveva riunito i suoi a Orvieto dicendo: «Dopo l?estate la lobby del biotech mi farà la guerra, ho bisogno di voi». Toni commoventi, da Sagra di Giarabub: «Non si cede nemmeno un metro?».
In autunno poi, assieme al vino novello, arriva anche il nuovo Alemanno. Sabato scorso anticipa al Corriere della sera «la via italiana agli Ogm». Leggendosi, non si piace e detta una smentita, peggiore dell?annuncio: biotech sì, ma difendendo i campi dalla contaminazione. E come, dando la caccia ai pollini transgenici?
«È una materia da trattare senza approcci ideologici», dice il Gianni (alleato) nazionale. Ha perso la guerra. O non l?ha combattuta?
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