Formazione

A che servono i contributi volontari? Bisogna dirlo prima

Circolare inedita del Miur

di Sara De Carli

Il Capo dipartimento del Miur, Lucrezia Stellacci, ha appena inviato ai dirigenti scolastici una circolare per dare indicazioni sull’utilizzo dei contributi volontari chiesti dalle scuole.

La circolare si rende necessaria a seguito delle «continue segnalazioni in merito a pratiche poco trasparenti» e in particolare «alla prassi di richiedere il versamento del contributo come condizione necessaria per l’iscrizione» o di «considerareil mancato versamento come infrazione disciplinare che incide sulla valutazione del comportamento degli studenti». 

Così il Dipartimento «ritiene non superfluo precisare che i contributi sono assolutamente volontari» e che «non potrà riguardare lo svolgimento di attività curriculari». Le risorse raccolte con i contributi volontari «devono essere indirizzati esclusivamente ad interventi di ampliamento dell’offerta formativa e culturale e non ad attività di funzionamento ordinario e amministrativo». 

Le scuole dovranno improntare la gestione di tali contributi alla «trasparenza ed efficienza», in particolare le famiglie dovranno «preventivamente essere informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi ed eventualmente decidere di contribuire soltanto ad alcune specifiche azioni». Al termine dell’anno scolastico «andrà assicurata una rendicontazione chiara ed esaustiva della gestione dei contributi».

Infine, all’atto del versamento, le famiglie «vanno sempre informate della possibilità di avvalersi della detrazione fiscale».


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