Non profit

A che cosa servono gli aiuti

Da oggi al 4 settembre ad Accra in Ghana si tiene il terzo Forum di alto livello sull’efficacia dell’aiuto umanitario. Al termine l’Agenda for Action dovrà tradurre in azioni la Dichiarazione di Parigi sulla qualità dell’aiuto umanitario

di Emanuela Citterio

E’ in corso ad Accra, in Ghana, il Terzo Forum di Alto Livello sulla Efficacia dell’aiuto umanitario, durante il quale delegazioni provenienti da oltre 100 paesi si confronteranno sulla qualità della cooperazione internazionale e su nuovi modelli di aiuto allo sviluppo. Rappresentanti di governi, istituzioni internazionali e organizzazioni della società civile per tre giorni faranno il punto sulla Dichiarazione di Parigi sulla qualità dell’aiuto umanitario, approvata dal parlamento europeo nel 2005. Nel corso della conferenza, che si concluderà il 4 settembre, verrà adottata l’Agenda for Action (AAA), un documento che dovrebbe tracciare il percorso per l’applicazione dei principi adottati alla Conferenza di Parigi del 2005 come strategia di contrasto alla povertà.

Secondo Link 2007, rete di 11 fra le principali ong italiane «Il tema dell’efficacia dell’aiuto allo sviluppo è decisivo». In un comunicato le ong affermano che «solo la crescita di partenariati durevoli e di soggetti protagonisti in loco dello sviluppo del proprio paese assicurano il successo alla cooperazione allo sviluppo. I network di ong che sono fortemente impegnati sul campo stanno da tempo lavorando tra loro e con i loro partner per migliorare l’efficacia della loro azione, fornire servizi utili alla popolazione, documentare i risultati ottenuti e realizzare quei cambiamenti che rendono effettiva la lotta alla povertà».

Ma secondo Link 2007 la conferenza di Accra rischia di trasformarsi in un’occasione mancata: «la bozza della AAA, documento di apertura della conferenza, è ancora poco ambiziosa e continua a non considerare alcuni aspetti decisivi per il miglioramento dell’efficacia» dell’aiuto umanitario, si legge nel comunicato. Link 2007 rileva che durante l’intero processo sull’efficacia dell’aiuto, che ha avuto una tappa importante nella dichiarazione di Parigi, poco spazio è stato dato alle ong e alla società civile: «La Conferenza di Parigi aveva fortemente sottovalutato il ruolo delle ong e della società civile come attuatori di programmi di sviluppo e protagonisti del controllo sull’azione dei governi, riducendo per lo più la cooperazione allo sviluppo ad una questione esclusiva tra Stati».

Secondo il Cini, il Coordinamento italiano network internazionali di cui fanno parte ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes, Vis e Wwf «il Forum di Accra rappresenta un’occasione per cambiare pagina». «L’attuale sistema dell’aiuto allo sviluppo necessita di una riforma basata sui reali bisogni dei beneficiari. Il sistema di gestione dell’assistenza internazionale è divenuto infatti sempre più complesso e confuso» ha detto all’agenzia il Velino Egizia Petroccione, portavoce del Cini, che si trova in Ghana per seguirne i lavori del Forum.

«L’aiuto è uno strumento centrale per combattere la povertà», prosegue Petroccione, «ma se pianificato o erogato nel modo sbagliato può avere effetti perversi. Troppo spesso l’aiuto è infatti accordato per promuovere gli interessi economici e commerciali dei Paesi donatori, imponendo ai Paesi partner condizioni dannose per il proprio sviluppo. Questo è possibile perché in molti casi gli accordi di aiuto sono negoziati in maniera non trasparente tra i governi e senza consultare il parlamento o la società civile».

L’Italia – spiega il Cini – si presenta all’appuntamento di Accra con standard ancora al di sotto della media europea: ultima in Europa per prevedibilità dell’aiuto, penultima per lavoro analitico congiunto, è anche uno degli ultimi paesi per proliferazione di strutture di gestione parallele. L’unico settore in cui c’è stato un miglioramento è quello del coordinamento dell’assistenza tecnica, per il quale l’Italia ha già centrato l’obiettivo previsto per il 2010.

Scarica La bozza del documento del Forum “Agenda for Action”


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