Il rischio di quanto avvenuto nel weekend appena concluso e nella crisi anticipata della legislatura è che la velocizzazione del processo elettorale si accompagni ad uno svilimento dei contenuti, anzi ad un azzeramento dei contenuti, a favore della solita contrapposizione tra forze antagoniste. Tutto come un anno fa. Uno scontro tra le parti, tra chi sta di qua e chi sta di là, con le stesse dinamiche e le stesse strategie che sono contrarie a quel cambiamento necessario a far ripartire il sistema Italia.
ActionAid chiede alle forze politiche, di ragionare su una visione culturale che azzeri la distinzione tra spazio nazionale e scena internazionale. Vogliamo ricordare a tutti quelli che si candidano o candideranno a governarci che la politica non è solo primarie, quadri di alleanze da costruire e soprattutto non è preservare il proprio destino personale senza mostrare alcun rapporto con le richieste dei cittadini. Non è rincorrendo soluzione semplicistiche che strizzano l’occhio al populismo che si lascia spazio al cambiamento. Il percorso verso le elezioni politiche è prima di tutto un percorso con il quale i cittadini, tutti noi, riconquistiamo una parte di spazio pubblico per far si che l’Italia non sia prigioniera del proprio ombelico.
La quotidianità delle famiglie italiane è improntata sulle tre “R”–Risparmio, Rinuncia e Rinvio. Ce lo dice il nuovo rapporto-fotografia del CENSIS. A me sembra però che manchi una “R”, quella della Responsabilità. Sui territori italiani dove ActionAid è presente assistiamo sempre di più a modelli di responsabilità e di cittadinanza attiva: persone, uomini, donne e giovani che rispondono ai bisogni laddove le istituzioni e le forze politiche non arrivano (o non vogliono arrivare) non certo rinunciando, ma proponendo soluzioni, scelte, innovazioni e modalità operative.
Un esempio tra molti? Quasi un centinaio di giovani ha trascorso un intero weekend, nel mese di novembre, a parlare di democrazia partecipata e cittadinanza attiva nell’ambito del (per)corso di formazione “L’importante è partecipare”, organizzato da ActionAid e Young Effect Association, con il patrocinio del Comune di Milano. Una partecipazione straordinaria che dimostra, ancora una volta, la voglia dei giovani di credere in un futuro diverso, basato sui principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione, dove povertà ed esclusione sociale non esistano neanche sul vocabolario. Eppure c’è chi li chiama “bamboccioni”.
Questa grande voglia di cambiamento, che su scala più ampia si è vista anche con lo spazio di dibattito nazionale aperto dalle primarie del centrosinistra è il sintomo della richiesta (da parte di molti) che la politica ristabilisca un patto di fiducia con i cittadini, che protegga le fasce di popolazione più fragili, che promuova processi inclusivi e partecipati. Che si dedichi in maniera prioritaria a quei 3 italiani su 10 che sono a rischio povertà.
Alle forze politiche, tutte, ActionAid chiede: siete capaci ad ascoltare questa voglia di cambiamento, il sentimento del Paese? Siete capaci di un atto di Responsabilità, per costruire un’Italia migliore i cui ingredienti imprescindibili siano la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, il rispetto dei diritti umani, la redistribuzione di potere tra uomini e donne?
E’ questo il momento di far sentire la nostra voce, di chiedere che la campagna elettorale faccia venire alla luce i contenuti. Per fare dell’Italia un paese che accoglie il mondo in casa e si fa accogliere nel mondo, per l’affermazione di un sistema Italia più giusto, all’interno di un mondo più giusto.
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