Non profit

A Bruxelles non si fanno sconti

Cos’è e come lavora l’agenzia di valutazione più temuta. Con 10 anni di storia alle spalle.

di Mauro Meggiolaro

La sede di Ethibel si riconosce a malapena tra quelle di decine di associazioni che popolano il cortile interno di questo angolo di Schaarbeek, quartiere a nord di Bruxelles, dove per strada si parla l?arabo, il turco e il greco e trovare un belga è un?impresa difficile quasi quanto trovare la filiale di una banca. Entrando dalla rue du Progrès ci s?imbatte subito in Elan, piccolo ristorante gestito da un?organizzazione per lo sviluppo locale. Poi è la volta di Netwerk Vlaanderen, associazione di volontari che si occupano di azionariato critico e coordinamento di enti non profit. Partner di Banca etica Più avanti c?è Hefboom, che offre crediti e consulenza alle iniziative di utilità sociale, e poi Ociv, Ais, Burtsport e una miriade di altri enti e associazioni non profit. È in questa cornice, tra una piccola officina e un deposito di attrezzi e materiali di recupero di vario tipo, che s?inserisce la scatola di metallo verde che ospita gli uffici di Ethibel, società leader in Europa nella valutazione etica delle imprese, che Banca etica ha scelto come ethical advisor per il lancio dei suoi fondi d?investimento. Nata nel 1992 come associazione senza scopo di lucro, Ethibel ha avuto origine da due impulsi diversi. L?iniziativa è stata presa da Hefboom e da una serie di ong impegnate nel finanziamento alternativo, nella tutela dell?ambiente, e in altri settori della solidarietà sociale. Il primo committente L?attività di ricerca vera e propria è invece partita grazie all?idea della società Van Moer Santerre, che ha incaricato la neonata Ethibel di assisterla nella selezione dei titoli per un fondo di investimento socialmente responsabile, il primo del suo genere in Belgio. In seguito a questa prima collaborazione con il mondo finanziario, numerose banche e società di gestione hanno cominciato a bussare alla porta di rue du Progrès tanto che, attualmente, la piccola associazione di ricerca assicura il controllo esterno della maggior parte dei fondi d?investimento belgi a carattere etico o ecologico (16 su 39). Il segreto del successo di Ethibel sta senza dubbio nell?originalità del suo sistema di valutazione delle imprese che tiene conto di numerosi parametri. Di cruciale importanza è l?approccio multistakeholder. Secondo tale approccio, come spiega a E&F, Dirk van Braeckel, direttore della ricerca, «la responsabilità sociale delle imprese non può essere vista in modo separato dai valori e dalle attese dell?insieme degli stakeholder», e cioè di tutti i soggetti interessati dall?attività d?impresa e in grado di influenzarne gli esiti. È per questo che sindacati, istituzioni scientifiche, movimenti pacifisti e associazioni vengono contattati regolarmente nel corso della ricerca e chiamati a dire la loro sulle aziende che di volta in volta sono oggetto di valutazione etica. Il non profit nel cda L?oggettività e l?indipendenza del rating sono assicurate dalla separazione tra la ricerca, che è stata affidata alla società collegata Stock at Stake, e la valutazione, di cui si occupa il consiglio di amministrazione di Ethibel assieme a un comitato di consulenti esterni che provengono da esperienze di associazionismo o sindacalismo. Ma questa metodologia di ricerca di alto profilo scientifico, fatta di punteggi, medie, pesi e contrappesi non deve spaventare: lo spirito di Ethibel è rimasto quello delle origini. «Oggi come allora», assicura Jan Vandenhoeven, «sono le organizzazioni non profit a sedere nel cda di Ethibel e ad avere l?ultima parola sulla promozione, sanzionata da un bollino, o la bocciatura di un?impresa». Il coinvolgimento sistematico di associazioni e sindacati, fiore all?occhiello del sistema di valutazione Ethibel, non poteva che nascere qui, nel cortile delle meraviglie di via… del Progresso.


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