Sostenibilità

A Berlino la fattoria è in città

Si chiama ECoFriendly Farm, nel 2013 è stata la prima start-up agricola a vincere il Cleantech Open’s big-ticket prize della Silicon Valley. Due anni dopo, è una realtà ben avviata che ha sede in un quartiere a sud Berlino, in un'area di 1800 m2 e produce 30 tonnellate di legumi e 35 tonnellate di pesce. Con questi numeri, ECF è la più grande fattoria urbana d'Europa, ma è anche un modello di integrazione, sostenibilità e bellezza

di Marco Dotti

Portare la campagna in città? Sembra impossibile, eppure accade. Siamo nella zona sud-occidentale di Berlino, nel cuore del quartiere Schöneberg, dove ha sede la più grande fattoria urbana d'Europa. 

Sono trenta le tonnellate di legumi e ortaggi prodotti ogni anno. Trentacinque, invece, le tonnellate di pesce allevato in vasche hitech, secondo criteri di rigoroso rispetto dell'ambiente e di drastica riduzione dello spreco idrico. La vendita, oltre alla produzione, è a "Km0" e alimenta gran parte delll'economia domestica della zona sud di Berlino.

Nessun antibiotico, nessun pesticida. Nessun inquinante. Riduzione drastica delle emissioni di anidride carbonica. Anche questo sembra impossibile, eppure…  

Ricordiamo che se la cementificazione consuma suolo, l'agricoltura consuma aria (circa il 35% delle emeissioni di CO2 è legato alla produzione agricola globale) e acqua (il 70% dell'acqua dolce disponibile sul pianeta viene usato in agricoltura e, quasi totalmente, inquinato da pesticidi e concimi, non solo chimici).

Grazie a un'agricoltura integrata col sistema di allevamento ittico in questa fattoria hanno trovato la quadratura del cerchio. (In sostanza: l'acqua dei pesci alimenta le piante, ma l'acqua delle piante non ritorna ai pesci, per cui alcuni elementi bio usati per la coltivazione potrebbero comunque essere nocivi). 

Il metodo usato alla ECoFriendly Farm garantisce una simbiosi tra allevamento e coltura. C'è chi si spinge a definirlo "il futuro della produzione elementare" e si basa essenzialmente sulla tecnica definita "aquaponica" che consente il recupero agricolo di circa il 95% dell'acqua usata per l'allevamento dei pesci.

"La fattoria del futuro sarà urbana o non sarà", dichiarano Nicolas Leschke e Christian Echternacht, i due fondatori di ECoFriendly Farm. "Siamo partiti nel 2012 e ci davano dei matti, oggi siamo un modello, una sorta di prototipo che speriamo venga presto replicato altrove e da altri". 

Oggi, secondo la Fao, 1/5 di tutto il cibo prodotto sul pianeta viene prodotto, coltivato o allevato in città.  La Fao calcola infatti «che ci siano ben 800 milioni gli agricoltori urbani, a cui si deve il 20% della produzione agricola globale. Tecnicamente l’agricoltura urbana si definisce Upa (urban and peri-urban agricolture) e comprende tutte le coltivazioni e gli allevamenti che si trovano all’interno o immediatamente intorno alle città.

Questo tipo di attività, sempre secondo la Fao, riguarda tipicamente la produzione di cereali, verdure, frutta e funghi (oltre a erbe aromatiche e medicinali e piante ornamentali) e l’allevamento dei più comuni animali commestibili (polli, conigli, capre, pecore, bovini, suini), oltre a dedicare spazio alla pesca. Uno spazio più residuale è occupato da attività quali l’acquacoltura e la legnagione» (Gabriella Meroni, Vita, 6 maggio 2015).

La fattoria di Leschke e Echternacht consta di  1.800 metri quadrati e si è affermata, oltre che come fattoria, come il più "grande discount alimentare biologico" dell'area berlinese. "La nostra forza", dicono dalla fattoria, "è che siamo nel cuore della città, siamo integrati con la sua vita e con i suoi abitati e loro non sono, per noi, semplici consumatori. Possono venire, osservare, studiare, partecipare ai nostri seminari e capire che cosa possiamo fare per migliorare l'alimentazione e il rapporto tra città, coltura e cultura".

Alla domanda se ritenga replicabile il progetto, Leschke risponde "assolutamente sì. Servono tecnologia, preparazione e almeno 1000 metri quadri. Ma noi siamo aperti a tutti e stanno arrivando in molti, soprattutto dall'America del Sud, a studiare la nostra fattoria urbana".

Che sia proprio questo un buon modello per il dopo Expo?

@oilforbook

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