Beneficenza

A 11 enti benefici italiani le donazioni della logistica di Amazon

Attivo anche in Italia il programma del colosso dell’ecommerce che aiuta i partner di vendita a trasformare l’invenduto idoneo e le scorte in eccesso in contributi significativi. Da inizio 2023 il valore donato supera i 10 milioni di euro. Tra le organizzazioni: Progetto Arca, Fondazione Ant, Lilt, Banco Alimentare del Piemonte e tante altre

di Antonietta Nembri

Dall’inizio del 2023 a oggi, Amazon ha aiutato i suoi partner di vendita a donare prodotti per un valore di oltre 10 milioni di euro (la cifra è una stima in base ai prezzi di vendita su portale in Italia) a organizzazioni benefiche in tutta Italia. 

Queste donazioni – precisa una nota – hanno dato una seconda vita agli articoli invenduti mantenendoli in uso, contribuendo a creare un’economia sempre più circolare e fornendo agli enti di beneficenza e ai loro assistiti prodotti di vario genere, dai beni di prima necessità agli articoli supplementari funzionali.

Un programma attivo dal 2021

Amazon, infatti, consente ai venditori terzi di donare i prodotti invenduti attraverso il programma Donazioni di Logistica di Amazon. Dal suo lancio nel 2021, Donazioni di Logistica di Amazon ha fornito supporto a 11 enti benefici in Italia che aiutano persone bisognose e comunità locali in tutto il Paese.
Nel 2023, Amazon ha perfezionato il programma automatizzandone ulteriormente i processi, rendendo quindi ancora più semplice e veloce per i venditori la gestione dell’inventario e la donazione su larga scala, nonché per gli enti di beneficenza la ricezione di un maggior numero di articoli in base alla loro capacità logistica e distributiva.

«Le donazioni sono una parte fondamentale dell’impegno di Amazon a sostegno delle comunità in cui operiamo, e questo include anche la donazione di prodotti invenduti che possono essere essenziali per le persone in difficoltà», ha commentato Mariangela Marseglia, Vp e Country Manager di Amazon Italia e Amazon Spagna. «Negli ultimi anni, anche a causa dell’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto degli italiani, gli enti caritatevoli hanno ricevuto un numero crescente di richieste di beni di prima necessità. Siamo orgogliosi di contribuire a queste necessità promuovendo azioni che mantengono anche i prodotti in uso e riducono gli sprechi».

Così si attua la legge antispreco

La parlamentare Maria Chiara Gadda, cui è intitolata la legge 166/2016, nota infatti come “Legge Gadda”, ha dichiarato di apprezzare l’impegno di Amazon «sul fronte dell’attuazione della legge antispreco. La legge 166 è conosciuta per le donazioni alimentari, e l’esempio di Amazon è fondamentale per dimostrare che è invece applicabile ad un paniere molto più vasto di beni. Donare le eccedenze per una azienda così grande è tutt’altro che semplice, in termini di numero di referenze e di modello organizzativo. I primi risultati del programma dimostrano che ormai il percorso è avviato, grazie alla positiva rete di collaborazione che Amazon ha costruito con i suoi partner di vendita e con le associazioni benefiche».

I destinatari delle donazioni

Il primo destinatario delle Donazioni di Logistica di Amazon è stata la sezione Monza e Brianza della Lega Italiana Lotta ai Tumori-Lilt , alla quale i partner di vendita hanno donato prodotti per un valore di 295mila euro tra il 2021 e il 2022 per sostenere il suo programma Child Care, che fornisce supporto alle famiglie colpite da tumori infantili.

Nel 2023, grazie all’introduzione di nuovi processi automatizzati che hanno permesso di scalare il programma, la lista dei beneficiari si è allargata a Progetto Arca, Fondazione Ant, Enpa, Hope for Ukraine, Centro Five e Banco Alimentare Piemonte.
Nel 2024 si sono aggiunti anche Anteas, Cooperativa Mirafiori e Cooperativa Si Può Fare. Gli enti di beneficenza hanno ricevuto articoli che vanno da libri, giocattoli, mobili ed elettronica a prodotti tessili, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale e integratori alimentari.

La collaborazione tra privato e Terzo settore

Grazie alle donazioni, gli enti di beneficenza hanno potuto rafforzare i loro progetti e sostenere meglio le persone bisognose nelle comunità locali in cui operano.
«In un panorama di aumento del tasso di povertà assoluta che è arrivata all’8,5% delle famiglie residenti in Italia, le donazioni dell’invenduto rappresentano un grande gesto di civiltà e vicinanza verso chi ha più bisogno. È un aiuto che restituisce dignità sia alle persone senza dimora sia alle famiglie in emergenza economica e abitativa, di cui Fondazione Progetto Arca si occupa da 30 anni. Grazie alla collaborazione tra privato e Terzo settore si intensifica, così, la rete che sostiene chi è caduto in fragilità, e grazie in particolare ad Amazon possiamo continuare a realizzare i nostri numerosi progetti», osserva Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.

Amazon ha progettato i suoi sistemi per massimizzare l’uso e il riutilizzo dei prodotti, compresi gli articoli resi e invenduti, e ridurre al minimo i rifiuti. Il principio guida è semplice e ha un impatto positivo sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico: se un prodotto può avere uno scopo utile, Amazon mira a riutilizzarlo. 

Un progetto globale

Le donazioni sono uno strumento importante per dare una seconda vita ai prodotti. Amazon collabora in tutta Europa con i banchi alimentari locali e altre organizzazioni non profit che distribuiscono i prodotti donati a chi ne ha bisogno.
Nel 2023 Amazon e i suoi partner di vendita hanno donato più di 160 milioni di articoli a livello globale, tra cui prodotti tecnologici, elettrodomestici e capi di abbigliamento, a enti benefici in Europa e negli Stati Uniti con l’obiettivo di aiutare le persone in difficoltà.

Foto in apertura di Daniele Lazzaretto

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