Famiglia

Play for change: Fondazione Milan a Napoli

Il progetto ha l'obiettivo di contrastare l'abbandono scolastico e prevenire i comportamenti devianti con un programma di formazione che vede insieme ragazzi dei rioni Stella e Sanità con quattro coetanei di Nisida il tutto attraverso lo sport

di Antonietta Nembri

Contrastare i tassi di crescente abbandono scolastico come pure prevenire i comportamenti devianti che rischiano di insorgere anche nei giovanissimi. Sono questi alcuni degli obiettivi di un nuovo progetto di Fondazione Milan: Play for change – Napoli.

L’iniziativa nasce per offrire ai ragazzi spazi e momenti dove poter essere sostenuti e accompagnati nel proprio percorso scolastico e in quello di crescita, attraverso modelli positivi di socialità. Rivolto al territorio il progetto vuol creare occasioni di formazione e incontro sia per i ragazzi detenuti nel carcere minorile di Nisida, in particolare quelli che hanno già scontato un terzo della loro pena e che hanno il permesso per frequentare corsi di formazione professionale fuori dal carcere, sia per i loro coetanei a rischio dispersione scolastica segnalati dalle reti territoriali e dai servizi di zona. La convinzione di fondo è che i ragazzi insieme possano rinascere e crescere come cittadini.

Proprio per generare un reale cambiamento Fondazione Milan e i suoi partner puntano a un percorso che dia una formazione lavorativa e nel contesto di questo progetto, i rioni Stella e Sanità, lo sport gioca un ruolo fondamentale come strumento di collegamento tra il mondo del lavoro e la nuova quotidianità.

Partecipano al progetto 15 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 22 anni: 4 sono dell’Istituto Penale per minorenni di Nisida, mentre gli altri 11 sono segnalati dalle reti del territorio, in particolare dall’Associazione Portofranco, una realtà educativa impegnata nell’accompagnamento scolastico per gli studenti delle scuole

I 15 ragazzi selezionati sono stati inseriti in un percorso di “Insegnamento della tecnica calcistica giovanile e Gestione delle dinamiche relazionali di uno sport di squadra” con l’obiettivo di far acquisire loro competenze tecniche e relazionali per gestire in autonomia le squadre dei bambini più piccoli.

Partendo dall’osservazione delle squadre iscritte alla SSD (Società sportiva dilettantistica) Europa, associazione sportiva partner del progetto, i ragazzi vengono formati in aula (sulle parti tecniche e tattiche) e sul campo (sulla gestione delle dinamiche relazionali), fino ad affiancare un allenatore nella preparazione e nell’allenamento per il campionato dei più piccoli.

Accompagnati da uno psicologo e un educatore, attraverso l’allenamento motivazionale i ragazzi acquisiscono maggiore fiducia in se stessi, consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse. Si insegnano loro gli elementi di base della comunicazione in campo e li si guida ad osservare come i bambini gestiscono le emozioni e quali siano le differenze cognitive e relazionali per fasce d’età. Ancora meglio, si rafforzano le abilità di base, l’autonomia e l'autostima.


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