Cultura

Biologico: guerra fra enti di certificazione

La moratoria dell'Aiab sulla soia ha scatenato la federazione degli organi di controllo che chiedono l'intervento del ministero e del Sincert.

di Giampaolo Cerri

Gli ogm fanno litigare gli agricoltori biologici. O meglio, le loro associazioni. O meglio ancora: gli organismi di controllo che alle associazioni sono spesso legati. Venerdì scorso l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica-Aiab, la più numerosa con circa 15mila aziende associate, ha reso noto di aver assunto per il proprio organismo di controllo, l’Icea, una moratoria sulla soia da utilizzare in zootecnia. In pratica Aiab-Icea chiederà alle aziende certificate ulteriori controlli sulla soia, anche nel caso sia stata certificata da terzi. Siamo invasi dalla soia transgenica, ha sostanzialmente spiegato Vincenzo Vizioli dell’Aiab, vogliamo controlli ulteriori. La scelta non è piaciuta alla Federazione italiana agricoltura organica che raggruppa tutti gli altri enti di certificazione. Nel Notiziario Fiao contenuto nel Bollettino Bioper le aziende, si può infatti leggere oggi una nota abbastanza dura sulla decisione di Aiab. “La Federazione è intenzionata a chiedere un intervento da parte dell’Autorità competente e del Sincert (l’organismo che accredita il sistema Uni, ndr)”, scrive la Fiao. L’iniziativa di Vizioli e soci viene giudicata “inutile e contraddittoria” e si sostiene che “tenta di delegittimare l’intero sistema normativo e procedurale delle produzioni biologiche europeo e nazionale”. “Simili iniziative, propagandate anche sulla stampa, hanno prodotto solo danni al settore”, conclude in un crescendo di durezza la Federazione, “ingenerando nei consumatori l’idea di un pericolo che, paradossalmente, in questo modo si identifica prevalentemente con i propri prodotti”.


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