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Un premio per la campagna mondiale di MakeSense sui rifugiati

MakeSense, movimento globale per la promozione dell'impresa sociale, è uno dei finalisti al Google Impact Challenge France. Se vince i 500,000 euro in palio potrà accrescere il suo impatto e fare in modo che 1 milione di cittadini nel mondo possano risolvere le sfide sociali e ambientali a cui sono interessati.

di Cristina Barbetta

Mancano pochi giorni al Google Impact Challenge France (8 ottobre), concorso promosso da Google per sostenere progetti innovativi che utilizzano la tecnologia e il digitale per cambiare il mondo. I vincitori del concorso saranno annunciati l'8 ottobre. Tra i 10 finalisti (scelti su 300 candidati) verrano selezionate 4 associazioni francesi. Ciascuna vincerà una borsa di 500.000 euro.

Tra i finalisti c'è MakeSense, un'associazione e un movimento globale che mobilita volontari in tutto il mondo per aiutare gli imprenditori sociali a risolvere le loro sfide e problemi in modo creativo, grazie a una piattaforma online e strumenti di mobilitazione offline.In soli 4 anni MakeSense ha mobilitato più di 20.000 volontari in 100 città in tutto il mondo per risolvere i problemi sociali più urgenti.
Gli internauti possono votare i progetti finalisti al Google Impact Challenge: i voti e la selezione della giuria permetteranno di designare le 4 associazioni vincitrici.
L'ultimo giorno per il voto è il 7 ottobre.


MakeSense sta promuovendo una grande campagna per i rifugiati a livello globale, che terminerà a fine anno, mobilitando volontari in tutto il mondo, che sono coinvolti direttamente nel trovare la soluzione all'emergenza.
Questo approccio di MakeSense, che attiva cittadini in tutto il mondo per risolvere i problemi sociali più urgenti, è stato riconosciuto da Google con la nomina al Google Impact Challenge.

Votando per MakeSense è anche possibile mobilitare più cittadini per la causa dei rifugiati.

Come spiega Christian Vanizette, co-fondatore di MakeSense: “MakeSense non aiuta direttamente i rifugiati. Individua gli imprenditori sociali che lavorano sul campo coi rifugiati e chiede loro delle sfide e problemi che devono affrontare, su cui poi lavoreranno i nostri volontari. Successivamente, una volta che gli imprenditori sociali e i volontari hanno lavorato assieme e sono emerse delle soluzioni ai problemi, ai volontari viene chiesto di impegnarsi presso le amministrazioni pubbliche perché implementino queste soluzioni.
“E' questo l'approccio che vogliamo replicare in ogni città e per ogni causa", dice Vanizette.

Spiega Alberto Campora, business developer di MakeSense Italia: "MakeSense aiuta a creare consapevolezza sul problema dei rifugiati con un grado di efficienza molto alto e poi facilita l'azione delle persone coinvolte".

Che cosa realizzerà Makesense se vincerà il Google Impact Challenge?

"La vincita di 500.000 euro permetterà a MakeSense di creare una piattaforma online ancora più efficiente e di avere un team più forte zona per zona con più community developer per aiutare a mobilitare più persone nel mondo", spiega Alberto Campora.
Grazie alla vincita sarà ampliato il movimento, coinvolgendo più cittadini, imprenditori sociali e amministrazioni pubbliche.
"Si tratta di aiutare i cittadini a fare qualcosa di più che firmare semplicemente delle petizioni, si tratta di aiutarli a fare loro stessi il prototipo delle soluzioni”, dice Christian Vanizette.
Che continua: "Concretamente creeremo 10 uffici di supporto in 10 aree chiave nel mondo (come viene spiegato in MakeSense Forward).
E daremo a 1 milione di cittadini gli strumenti e i partner di cui hanno bisogno per risolvere qualunque tipo di sfida sociale o ambientale cui siano interessati”.

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L'iter della campagna sui rifugiati

La campagna è nata a Berlino, 6 mesi fa. Per un mese MakeSense ha mobilitato 800 persone per risolvere le sfide di più di 15 organizzazioni che lavorano a Berlino e che aiutano i rifugiati. Questo è l'approccio che hanno usato.

Poco dopo la comunità di MakeSense di Parigi, visti i risultati eccellenti di quanto fatto a Berlino con i social media, ha deciso di impegnarsi con SINGA, un'associazione che aiuta i rifugiati a Parigi e che è partner di MakeSense. Hanno organizzato in Francia il primo hackaton per i rifugiati (#connectedrefugees).
"La sfida di SINGA era trovare un modo di connettere i francesi con i rifugiati appena arrivati sul territorio francese per una migliore integrazione. Così è emersa l'idea di CALM (Comme à La Maison) una sorta di air bnb per i rifugiati. Più di 3000 host francesi si sono resi disponibili ad accogliere i rifugiati".

“In seguito a queste due campagne e dal momento che la crisi migratoria stava crescendo sempre più volontari hanno iniziato a intraprendere azioni locali nelle loro città. Vedendo che c'era una grande volontà di impegnarsi da parte dei cittadini all'interno della comunità di MakeSense abbiamo deciso di lanciare una campagna su scala globale fino alla fine dell'anno", conclude Christian Vanizette.

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