Welfare
Como, Enel sconfitta su elettrosmog
Il Tribunale ha disposto l'interramento di un elettrodotto di un comune della provincia perché "fonte di inquinamento elletromagnetico"
Il Tribunale di Como il 3 dicembre scorso ha ordinato all’Enel di interrare una linea di elettrodotto nel comune di Carimate perche’, riferisce l’Associazione Verdi Ambienti e Societa’, ”fonte di inquinamento elettromagnetico a scapito della popolazione locale”. Venticinque residenti, assistiti dall’avvocato Marcello Adriano Mazzola, specializzato in diritto ambientale e responsabile giuridico dell’associazione Vas (Verdi Ambiente e Societa’), dopo una lunga battaglia giuridico-scientifica hanno ottenuto un provvedimento inibitorio nei confronti dell’Enel.
Il Tribunale di Como ”ha accolto il ricorso d’urgenza -afferma la Vas- volto a imporre alle due societa’ del gruppo Enel Terna e Grtn (rispettivamente proprietario e gestore dell’elettrodotto) l’interramento delle linee aeree elettriche (220 kV e 132 kV), che attraversano il giardino delle abitazioni dei 25 cittadini”.
”Il campo magnetico cui sono stati esposti per anni i residenti e’ di rilievo -osserva la Vas- ossia compreso tra 1 e 2 microtesla (l’unita’ di misura delle radiazioni elettromagnetiche). La migliore letteratura scientifica considera ampiamente superata la soglia di sicurezza oltre il valore di 0,3 – 0,4 microtesla, cosi’ come riconosciuto dal Tribunale”.
”L’ordinanza e’ importante per l’ordinamento giuridico italiano perche’ -sostiene la Vas- depositata in un periodo di indubbia ‘risacca’ giurisprudenziale e legislativa. In particolare, il provvedimento del tribunale di Como e’: la quarta ordinanza inibitoria per elettrosmog, nei confronti di un ente gestore di energia elettrica; l’unica adottata dal ’99 (a fare data dal quale tutte le pronunce sono state negative); l’unica adottata con una motivazione di 32 pagine lunga e approfondita; preziosa per tutti i cittadini che si battono per avere un ambiente piu’ salubre in cui vivere; l’unica adottata negli ultimi 6 mesi dal Giudice Ordinario”.
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