Politica
Volontari, siate consapevoli della vostra modernit
Bilancio di Livia Turco in conclusione dell'anno del volontariato
di Livia Turco
Il 5 dicembre si conclude l’anno del volontariato. Quale bilancio trarne? Dalle notizie ricevute e dalle iniziative che ho avuto modo di conoscere direttamente ho ricavato che ci sia stato un positivo fermento, soprattutto a livello territoriale. Molte sono state le occasioni di incontro e confronto, tra le associazioni, e tra queste e le istituzioni locali. In questi incontri sono affiorati comuni interrogativi. Come spendere la pratica del volontariato; essere capaci di accogliere bisogni antichi e nuove domande, soprattutto di senso della vita e di intensità delle relazioni umane? Mantenere la freschezza, la sua peculiarità, l’azione gratuita per l’altro, e nel contempo dialogare con le istituzioni ed essere da queste aiutate nello svolgere il proprio compito? Come utilizzare al meglio le opportunità che le leggi mettono a disposizione come i centri di servizio? Sono interrogativi da tempo sul tappeto. Le risposte le deve dare il volontariato riuscendo a costruire meglio il confronto all’interno della sua pluralità e ricchezza. La risposta la devono anche le istituzioni, con leggi meno intrusive e strumenti più efficaci. Ciò significa cose molto concrete: accesso a locali, all’informazione e alla formazione,a risorse per promuovere l’attività, gestire servizi, l’abbattimento di ostacoli, come tasse ingiuste o l’Iva sui beni strumentali.
Più che nuove leggi quadro sul volontariato penso che le istituzioni, a partire dal governo, debbano impegnarsi a rimuovere gli ostacoli che rendono difficoltoso l’agire quotidiano. Perché in fondo è questo l’aspetto più paradossale: essere ostacolati da vincoli a fare il bene per gli altri. A partire da qui, sul piano legislativo, auspico che venga previsto un “congedo per il volontariato”, potenziando la norma della legge 266 che prevede che l’organizzazione del lavoro sia compatibile con il tempo del volontariato. Questa norma è rimasta praticamente lettera morta. Pochi sono i contratti di lavoro che hanno cercato di renderla operativa. Tra questi si contraddistingue, ed è un bel segno, il contratto dei metalmeccanici. Una nuova legge quadro sul volontariato sarebbe invece necessaria per promuovere e favorire le esperienze di volontariato nei luoghi di conflitto dove c’è bisogno di costruire la pace e la solidarietà.
Formulo un augurio al volontariato, anzi ai volontari. Che siano consapevoli della loro modernità e cioè di quanto sia necessario oggi l’esperienza della “presa in carico dell’altro”. Fare volontariato non significa solo fare del bene agli altri, ma far stare bene. In questa frase che ho sentito da un volontario, è racchiuso il senso e la modernità del volontariato. Così come auguro di continuare a essere quel soggetto costruttore della solidarietà nell’ambito della cultura dei diritti di cittadinanza, proponendosi come soggetto fondamentale di una qualità nuova della politica e della democrazia. Auguro al volontariato di incontrare istituzioni attente che sappiano assumere loro stesse il compito della promozione della giustizia sociale.
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