Mondo

“Football cares”: sui profughi si muove anche la Serie A

Dopo la Germania, l'Austria e la Spagna, anche l'Italia del pallone. Il programma ha l'obiettivo di raccogliere fondi da destinare a quattro organizzazioni, UNHCR, Save The Children, International Rescue Committee e Croce Rossa

di Roberto Brambilla

Dopo la Germania, l'Austria e la Spagna, anche l'Italia del pallone, che fino ad ora si era limitata a un minuto di silenzio per i rifugiati prima della partita della Nazionale con Malta, vuole dare una mano nell'emergenza profughi. A fare il primo passo è stata la Roma che per volontà del presidente James Pallotta ha lanciato il programma “Football Cares” (il calcio s'interessa), con l'obiettivo di raccogliere fondi da destinare a quattro organizzazioni, UNHCR, Save The Children, International Rescue Committee e Croce Rossa) che si occupano “sul campo” di accogliere e aiutare i rifugiati. Per dare il proprio contributo, aperto a tutti, tifosi di tutte le squadre, club, singoli (“in questo caso noi siamo solo uno strumento e un veicolo dell'iniziativa” fanno sapere dalla Roma) ci sono due possibilità: donare attraverso la pagina già attiva allestita sul sito di crowdfunding sociale JustGiving o partecipare alle aste online che partiranno nei prossimi giorni, in cui chi vorrà, soprattutto calciatori o club potrà mettere all'asta maglie e scarpini o altri oggetti (per farlo si può contattare footballcares@asroma.it) .

Un approccio inclusivo (“Football Cares” mira a unire l’intero movimento calcistico sotto la stessa bandiera: insieme possiamo ottenere di più” queste le parole nella nota della Roma) che è stato certificato dai contatti cercati e ottenuti dai dirigenti giallorossi con le altre società di Serie A. E già sono arrivati i primi “sì”, quello della Fiorentina (che ha come partner storico Save the Children) e che ultimamente non ha avuto, causa calciomercato, buoni rapporti con i giallorossi, quello del Bologna e quello della Lega Serie B che aderisce attraverso Serie B Solidale onlus, la sua organizzazione non profit. Tra i calciatori, il primo ad aderire, è stato Alessandro Florenzi, centrocampista della Roma e della Nazionale che su Twitter ha annunciato il sostegno e la volontà di mettere all'asta la maglia utilizzata nella partita vinta dagli azzurri 1-0 contro la Bulgaria. Buone premesse per un'iniziativa che prenderà avvio ufficialmente martedì con la presentazione, via social media e la prima donazione da parte della Roma.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.