Cultura

Quei sogni che cambiano il mondo

Da Reinhold Messner ai 500 imprenditori sociali riuniti a Riva del Garda: il nuovo numero di Vita si occupa di chi ha saputo “buttare i propri sogni fuori dalla testa”

di Giuseppe Frangi

«Vi auguro sogni a non finire… La voglia furiosa di realizzarne qualcuno», comincia così una canzone bellissima di Jacques Brel, grande cantautore belga, morto nel 1978. È un augurio che richiama molto da vicino quello che papa Francesco aveva fatto alle centinaia di migliaia di famiglie che lo ascoltavano durante il viaggio nelle Filippine del gennaio scorso. «A me piace molto il sogno in una famiglia», aveva detto. «Tutte le mamme e tutti i papà hanno sognato il loro figlio per nove mesi. È vero o no? [Sì!] Sognare come sarà questo figlio… Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, i bambini non crescono e l’amore non cresce, la vita si affievolisce e si spegne. Per questo vi raccomando che la sera, quando fate l’esame di coscienza, ci sia anche questa domanda: oggi ho sognato il futuro dei miei figli?». Un concetto poi ripreso parlando ai movimenti popolari, in Bolivia: «Che cosa può fare questo studente, questo giovane, questo militante, questo missionario che calca quartieri e luoghi con un cuore pieno di sogni, ma quasi nessuna soluzione ai suoi problemi?».

La forza dei sogni è il tema della cover del numero di Vita da oggi nelle edicole, con la copertina disegnata da Olimpia Zagnoli. La capacità di sognare come leva per cambiare le cose e attivare imprese che migliorino la vita di tutti. Il sogno come spazio di immaginazione e di libertà che sposta in avanti ambizioni, aspettative. Il sogno che mette in azione l’iniziativa delle persone.

Nel numero, tre grandi personaggi che hanno tradotto in fatti i loro sogni, raccontano la loro avventura. Sono Marco Martinelli, regista che ha coinvolto centinaia di ragazzi di tutt’Italia in un percorso affascinante, quello della “non scuola”, arrivando a produrre uno spettacolo indimenticabile, “L’eresia della felicità”. Poi Reinhold Messner, che ha sempre sognato di conquistare le montagne e ora che non può più scalarle ha immaginato un mosaico di musei per far capire quale sia lo spirito della montagna. Infine il neo sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che a 80 anni ha realizzato il suo sogno, di guidare la sua città verso l’affascinante appuntamento del 2019, quando Matera sarà Capitale europea della cultura.

Ma il numero è dedicato anche ai 500 imprenditori sociali che a Riva del Garda, il 10 e 11 settembre si ritrovano per il consueto workshop organizzato da Irisnetwork. La forza dei loro sogni può e deve diventare una leva straordinaria che genera cambiamento nel nostro Paese, che «vive una carestia di sogni» come spiega Luigino Bruni con un articolo pubblicato in questo numero di Vita.

Quanto a Brel, la sua canzone prosegue così:

«Vi auguro sogni a non finire… la voglia furiosa di realizzarne qualcuno, vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare. Vi auguro passioni, vi auguro silenzi, vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e risate di bambini… Vi auguro di resistere all’affondamento dell’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca. Vi auguro soprattutto di essere voi stessi».

Nella foto Marco Martinelli dirige i 200 ragazzi di Eresia della felicità

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