Mondo

Somalia prossimo obiettivo degli Usa?

Dopo l'Iraq, il Paese africano è in cima alla lista dei probabili rifugi di Bin Laden. I consiglieri americani sono già in azione

di Gabriella Meroni

Se la maggiore attenzione viene rivolta all’eventualita’ di un allargamento della campagna militare americana in Iraq, a Washington si continuano a monitorare anche una serie di altri paesi ”a rischio”. Ed in cima alla lista vi e’ la Somalia, paese da oltre 10 anni privo di governo centrale, abbandonato dal 1993 – quando si ritiro’ la missione di pace internazionale in seguito all’uccisione di 18 soldati americani in un agguato che Washington ritiene orchestrato da Al Qaeda – nelle mani di signori della guerra che eternano un conflitto che ha praticamente azzerato l’economia locale e sul quale ha prosperato un forte movimento fondamentalista, l’al Itihaad, che gli americani considerano parte della rete terroristica fondamentalista.

Uno scenario molto simile a quello afghano, che rende la Somalia un potenziale nuovo rifugio per Osama Bin Laden – sostengono analisti americani – nell’eventualita’ che questi riesca a fuggire dall’Afghanistan. Per questo, e perche’ e’ uno dei paesi dove l’assenza di un governo centrale non da’ garanzie su un’azione autonoma antiterroristica – come e’ stato spiegato nei giorni scorsi da Londra che in questo conflitto diverse volte ha avuto il ruolo di anticipare le intenzioni di Washington – in Somalia sono gia’ in azione consiglieri militari americani.

Ma gli Stati Uniti stanno cercando di attuare anche nel Corno d’Africa una politica di coalizioni ad hoc, e stanno prendendo in seria considerazione l’offerta di cooperazione del governo etiope -che ritiene che al-Itihaad, sostenuta da al Qaeda, voglia prendere il controllo dalle regione del Puntland, intorno al porto di Bosaso- di condurre i raid contro le basi terroristiche, con il sostegno di ”intelligence”, addestramento ed assistenza militare americano.

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