Salute

Modugno, Bettoni: «La sicurezza del lavoro si ottiene con le ispezioni, non con le parole»

Dopo l'esplosione della fabbrica di fuochi artificiali in provincia di Bari, interviene il presidente dell'Anmil: «Che il settore pirotecnico sia uno tra i più rischiosi è immaginabile da tutti, ma quando la frequenza degli accadimenti diventa così elevata, significa che c’è una grave sottovalutazione dei rischi»

di Redazione

“Non può soddisfarci l’attenzione riservata soltanto ai numeri del fenomeno infortunistico, come accaduto recentemente con la presentazione del Rapporto annuale INAIL – dichiara il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni nell’apprendere del tragico incidente nella fabbrica di fuochi d’artificio di Modugno (Bari) – perché è solo sottolineando quanto siano prevedibili ed evitabili, comprendendone le cause, che si possono evitare gli infortuni sul lavoro”.

“Che il settore pirotecnico sia uno tra i più rischiosi è immaginabile da tutti, ma quando la frequenza degli accadimenti diventa così elevata, significa che c’è una sottovalutazione dell’importanza dell’assoluto rispetto delle norme di prevenzione e di comportamenti corretti – aggiunge il Bettoni – altrimenti non conteremmo negli ultimi tempi un numero così impressionante di morti in questo settore”. “

Senza dover andare molto indietro nel tempo, il 28 febbraio scorso sono morti due operai nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio Morsani International Fireworks di Zoccani nel comune di Belmonte in Sabina (Rieti), tre morti e quattro feriti il 13 maggio nella fabbrica "Pirotecnica dei fratelli Schiattarella", nell'hinterland a nord di Napoli, e circa un anno fa, il 9 luglio, a San Donato di Tagliacozzo nella fabbrica Paolelli morirono 3 lavoratori”, ricorda con tristezza e commozione il Presidente dell’ANMIL pensando a quanto siano dolorose queste morti che straziano famiglie innocenti a cui spesso non viene neppure riconosciuto un risarcimento a causa di una normativa che ha ormai 50 anni e dovrebbe completamente essere rivista”.

Al Ministro Poletti chiediamo subito una più incisiva e coordinata azione ispettiva che faccia mettere la sicurezza sul lavoro tra le priorità del risanamento dell’economia del paese e non una spesa che affatica le aziende e ne rallenta l’uscita dalla crisi – sottolinea il Presidente Bettoni – mentre una campagna di sensibilizzazione e sostegno alle imprese che operano in sicurezza faccia vedere la prevenzione come un obiettivo strategico e un punto di forza nella competitività”.

“Azioni congiunte, campagne mirate e impegni condivisi da istituzioni, imprese e lavoratori per diminuire il lavoro nero e insicuro e, di conseguenza, gli infortuni sarebbero oggi un segnale che sicuramente non passerebbe inosservato e i 7 morti della fabbrica di Modugno forse oggi non sarebbero parte di una statistica ‘disonorevole’ e inaccettabile”, conclude Franco Bettoni.


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