Guerra: i media Usa la raccontano in modo parziale

L’80 per cento degli americani e’ favorevole alla censura sulle notizie riguardo alla guerra in Afghanistan e sul terrorismo. E’ il risultato di un sondaggio condotto dal ”Pew Reserch Center for the People and the Press” su un campione di 1.500 persone, dal quale si evince anche che quasi la meta’ degli americani crede che, attualmente, i media siano imprecisi e parziali e cerchino di coprire i loro errori. Solo il 35 per cento degli interpellati ha affermato che i media prestano attenzione a non essere parziali, cercando di ammettere di propri errori e di aiutare la societa’ a risolvere i propri problemi. Dal sondaggio risulta che gli americani sono divisi sulla qualita’ del lavoro che i media stanno svolgendo in questi giorni, e su cosa dovrebbe essere permesso loro, in particolare nella copertura della guerra in Afghanistan e sul terrorismo negli Stati Uniti. Dalle interviste condotte dal centro di ricerca e’ risultato che gli americani continuano ad appoggiare i militari, anche sulla questione di cio’ che dovrebbe essere reso pubblico: l’80 per cento degli intervistati e’ favorevole alla censura, percentuale simile a quella che venne registrata durante la Guerra del Golfo. Il 62 per cento vorrebbe la censura anche sulle notizie che riguardano l’antrace. E ancora, alla domanda se sia piu’ importante che il governo sia in grado di censurare le notizie che possono essere una minaccia per la sicurezza nazionale o che i media le riferiscano, il 53 per cento degli interpellati si schiera con il governo. Il 69 per cento degli intervistati ritiene poi che i media ”sostengano l’America”, una percentuale piu’ alta rispetto al 43 per cento registrato all’inizio di settembre, prima degli attacchi a New York e Washington, mentre il 60 per cento sostiene che i media ”proteggono la democrazia”. Per quanto riguarda la qualita’ delle coperture dei media sul terrorismo, il 77 per cento ha risposto in maniera favorevole: il 30 per cento ha detto che sono eccellenti ed il 47 per cento buone.