Politica
«In politica, come al bagno, la sequenza è importante»
Oliviero Toscani interviene, a suo modo, sulla proposta di 244 parlamentari per la legalizzazione della cannabis. «Parlare in questo momento storico di queste cose è ridicolo. Una proposta che non tiene conto del contesto. Ma d'altra parte questi parlamentari ce li siamo votati, per cui ce li meritiamo»
Sono in 244 i parlamentari che hanno firmato la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis: 204 deputati e 40 senatori. La proposta mira a disciplinare i diversi aspetti in causa con un nuovo approccio nell’ottica del possesso e dell’autoproduzione, della vendita e dell’accessibilità al diritto di utilizzo terapeutico. «Una legge che potrebbe anche essere sensata», spiega Oliviero Toscani, intervenendo sulla questione, «ma che, in questo momento storico è completamente fuori luogo. Abbiamo la disoccupazione giovanile al 40% quella dei neet che galoppa, le riforme ferme il Paese bloccato, e pensiamo alle canne».
Per il celebre pubblicitario c'è un parallelo semplice: «È come la storiella di quello che esce dal bagno completamente sporco di cacca. Lo vede un signore che faceva la fila e che gli chiede cosa abbia combinato. Lui spiega “nulla, sono entrato, mi sono lavato le mani, mi sono seduto, l'ho fatta, poi mi sono tirato giù i calzoni, mi sono pulito, mi sono rivestito e sono uscito”. Insomma ha fatto tutto quello che andava fatto, peccato fosse sbagliata la sequenza, l'ordine in cui fare le cose».
Per Toscani, «i nostri parlamentari sono come quel signore. Sbagliano sempre la sequenza e la sequenza in politica, come al cesso, è fondamentale».
Ma per il pubblicitario non ci si può stupire, «questa gente ce la siamo votata, la maggioranza degli italiani li ha votati, quindi significa che ce li meritiamo. Non sono altro che lo specchio del Paese».
C'è solo una speranza, «visto che questi argomenti assurdi saltano fuori sempre nei momenti di empasse del parlamento voglio credere che a tirarli fuori siano i pochi intelligenti per farci capire quanto siano inetti e stupidi i nostri rappresentanti politici».
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