Welfare

Afghanistan: cosa sta facendo Save the children?

Un dettagliato resoconto della situazione umanitaria nell'area di guerra e dell'attività della organizzazione internazionale

di Gabriella Meroni

Tra continui timori per la sicurezza e l?arrivo dell?inverno in alcune zone, le agenzie umanitarie proseguono i loro sforzi per fornire ai bambini afgani e alle loro famiglie gli aiuti alimentari e i servizi sanitari vitali per prevenire la denutrizione, l?insorgere di epidemie, carestie ed anche la morte. Nelle due ultime settimane, alcune aree dell?Afganistan sono divenute più facilmente accessibili alle agenzie umanitarie grazie ad una maggiore sicurezza, mentre altre aree sono divenute meno sicure o più difficili da raggiungere nella stagione invernale. Nonostante questi ostacoli, il World Food Programme (WFP) ha annunciato di aver raggiunto l?obiettivo di distribuzione mensile di alimenti ? 52.000 tonnellate di viveri ? sufficienti a sfamare 6 milioni di persone. Le agenzie umanitarie e le ONG ricorrono a tutte le alternative possibili per far entrare gli aiuti nel paese. Si prevede che le strade di accesso dai paesi a nord dell?Afganistan, compreso l?Usbekistan, il Tajikistan e il Turkmenistan continueranno a giocare un ruolo critico sempre più importante negli sforzi umanitari. Nel tentativo di raggiungere le comunità vulnerabili nelle regioni nord orientali dell?Afganistan che, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, saranno le più esposte al rischio di esclusione dalla distribuzione degli aiuti a causa delle strade bloccate dalle nevicate, si è dato il via ad un ponte aereo dal Tajikistan all?Afganistan, che prevede quattro voli al giorno per le prossime settimane. Continuano intanto i negoziati tra il governo usbeko e le Nazioni Unite per aprire il ?Friendship Bridge? che dovrebbe permettere a convogli di camion di distribuire, in minor tempo, una quantità di aiuti superiore. Oltre al bisogno di generi alimentari e medicinali, cresce la preoccupazione per la mancanza di combustibile negli ospedali delle aree urbane e la carenza di operatori sanitari, molti dei quali hanno abbandonato le città durante i bombardamenti. Inoltre, molti degli operatori sanitari rimasti non vengono pagati da mesi. È vitale che gli ospedali siano pronti a soddisfare i bisogni sanitari dei bambini durante l?inverno. Molti bambini contraggono malattie respiratorie acute che, se non trattate precocemente, possono degenerare e, come nel caso delle polmoniti, divenire mortali. In Afganistan sono segnalati nuovi casi di polio. Si tratta di notizie particolarmente allarmanti perché questo ceppo di polio ? P3 ? pareva essere stato sradicato in Afganistan. Sono state inoltre segnalate altre morti di bambini dovute all?epidemia di malaria nella Provincia di Laghman. Secondo le informazioni raccolte, i bambini non avrebbero ricevute cure adeguate e sarebbero arrivati all?ospedale troppo tardi. L?Afganistan, un paese già afflitto dal dramma delle mine terrestri, deve ora educare i bambini e le loro famiglie a difendersi dai pericoli degli ordigni inesplosi che possono trovare nelle loro comunità. MAPA (Mine Action Program for Afganistan) sta formando delle persone che possano identificare ed eliminare questi nuovi tipi di ordigni. Il problema della sicurezza permane grave in tutto il paese. Ci sono sacche in cui ancora si combatte e dove regna l?illegalità, in particolare nelle aree di Kandahar e Spin Boldak, dove gli uffici ed i camion di alcune ONG sono stati saccheggiati. Tuttavia altre zone dell?Afganistan, come Kabul, stanno diventando più sicure, e il personale locale ed espatriato dell?ONU e di altre ONG sta lentamente ritornando in tali sedi. Il numero di rifugiati in arrivo nei campi in Pakistan continua a rimanere relativamente basso, anche se la situazione potrebbe cambiare con l?arrivo dell?inverno. Nelle due ultime settimane, grazie al passaggio di potere in alcune località e a maggiori garanzie di sicurezza, alcuni rifugiati, in particolare quelli in Iran, sono ritornati in Afganistan, ma pochi sono stati i bambini visti tra coloro che rientravano. Desta sempre maggior preoccupazione il numero degli sfollati interni, alloggiati in tende nei grandi accampamenti nell?area di Spin Boldak, nel sud-est dell?Afganistan, in cui potrebbero essere presenti fino a 60.000 persone, secondo valutazioni attendibili. Save the Children Save the Children è la più importante organizzazione internazionale indipendente per la tutela dei diritti dell?infanzia che, con una rete di 32 associazioni nazionali, opera in oltre 120 paesi. Save the Children promuove e difende i diritti dell?infanzia e lavora per dei cambiamenti immediati e duraturi nelle vite dei bambini in tutto il mondo. Save the Children lavora in Afganistan dal 1976, dove implementa programmi concernenti la sanità, l?alimentazione, il micro-credito, l?educazione, l?educazione preventiva alle mine, gli aiuti alimentari, la partecipazione dei bambini, il supporto psico-sociale e la risposta alla siccità con l?obiettivo di creare cambiamenti veri e duraturi nelle vite dei bambini afgani. Il ruolo di Save the Children nella risposta ai bisogni critici dei bambini In Afganistan – Andkhoy: Save the Children ha avviato il programma di distribuzione di alimenti a donne e bambini. C?è stato un aumento nel numero dei visitatori del centro sanitario e sono stati formati cinque nuovi educatori sanitari. Save the Children è una delle varie ONG che collaborano nel nord dell?Afganistan alla raccolta di dati sullo stato nutrizionale dei bambini sotto i 5 cinque anni di età. – Kabul: Save the Children lavora con Terres de Hommes per valutare la possibilità di distribuire indumenti caldi e alimenti complementari (olio, latte, biscotti, fagioli ecc..) a 2.500 bambini vulnerabili a Kabul durante il periodo più freddo, da dicembre a febbraio. L?orario della scuola per i bambini sfollati è stato ridotto ad un turno a causa del Ramadan, che ha determinato una riduzione del numero di studenti che frequentano la scuola. Il programma di riscaldamento invernale è nuovamente iniziato per i rifugiati interni e gli ospedali. Il programma coinvolge 2.400 famiglie nel campo di sfollati interni. 20 tende, 1.410 coperte e 1.000 kit sanitari dell?OMS sono stati trasportati da Peshawar a Kabul tramite camion. Una volta ottenute maggiori garanzie di sicurezza a Mazar-i-Sharif, Save the Children prevede di trasportare tali scorte nell?area in questione. – Kohistan: Save the Children ha condotto una campagna di vaccinazione contro il morbillo che ha raggiunto oltre il 50 per cento dei bambini a Kohistan. Il numero totale di bambini vaccinati è stato di 9.500. La scorsa settimana, Save the Children ha distribuito 298 tonnellate di fagioli, 67,1 tonnellate di olio e 24,8 tonnellate di sale a 6.210 famiglie, ossia 37.260 individui. – Maimena: Questa settimana, Save the Children ha distribuito 1.296 tonnellate di grano, 311 tonnellate di fagioli, 70 tonnellate di olio e 25,9 tonnellate di sale a 8.640 famiglie, ossia 57.840 individui. – Mazar-i-Sharif: Save the Children sta istruendo 20 operatrici sanitarie a riconoscere i sintomi e curare malattie respiratorie acute. 36 tonnellate di scorte comprendenti: 200 tende, 2.800 di corredi per bambini, un kit sanitario WHO, 1.890 coperte e materiale da ufficio sono state spedite via aerea a Termez per essere distribuite a sfollati interni e per rifornire i centri sanitari ubicati in città e nelle sue vicinanze. Due sono i centri sanitari mobili in funzione per gli sfollati interni. Le unità forniscono medicinali di base (sali per la reidratazione orale, antibiotici e paracetamolo) per trattare malattie comuni quali la diarrea, malattie e infezioni respiratorie, che sono tra le più comuni cause di morti di bambini nella regione. – Shiberghan e Sar-i-Pul: Gli operatori di Save the Children stanno conducendo uno studio per valutare i bisogni di riscaldamento durante l?inverno. Ci sono 6.115 famiglie (circa 40.000 persone) di sfollati interni. Save the Children espanderà le proprie attività sanitarie lavorando attraverso le cliniche di MSF a Sar-i-Pul. – Altri interventi: Save the Children sta trasportando in Usbekistan 50 kit di educazione sanitaria concepiti appositamente per bambini (contenenti libri, lavagne, ecc.) che saranno successivamente distribuiti nelle regioni settentrionali dell?Afganistan. In Pakistan nei campi profughi della Provincia del Beluchistan, nella North West Frontier Province e a Quetta – Beluchistan: Save the Children ha condotto delle sessioni di programmi per l?educazione preventiva alla presenza di mine terrestri e ha organizzato delle attività ludiche con i bambini profughi appena arrivati. – Haripur: Questa settimana è stata lanciata una campagna comunitaria per la prevenzione di malattie respiratorie acute che continuerà anche la settimana prossima. Nei prossimi tre mesi, le Unità Sanitarie di Base forniranno gratuitamente cure e assistenza durante il parto alle donne appena arrivate. Inoltre, due settimane fa?, nell?ambito della Giornata Nazionale della Vaccinazione, sono stati vaccinati contro la polio 27.799 rifugiati. Save the Children ha inoltre istallato 300 nuove latrine per i nuovi rifugiati. Infine, Save the Children sta avviando la costruzione di sei nuove scuole, che dovrebbero aprire i battenti in marzo, all?inizio del nuovo anno scolastico. – Jalozai: In collaborazione con Catholic Relief Services, nel campo di Jalozai sono state distribuite 2.500 coperte. – Kotkai: Il lavoro con bambini separati (identificazione e registrazione) nei nuovi campi incomincerà dalla settimana prossima nel campo di Kotkai. Il lavoro di riunificazione familiare è svolto d?intesa con il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Uno manuale per la valutazione e il monitoraggio dei problemi concernenti la tutela dell?infanzia è stato messo a punto e tradotto in Dari – Quetta: Save the Children ha rilevato un lieve aumento nelle iscrizioni del mese scorso nei suoi programmi scolastici a Quetta. Si ritiene che questo aumento sia dovuto ai nuovi arrivi di rifugiati. Come di consueto, la maggior parte delle scuole chiude alla metà di dicembre per riaprire in marzo. – Peshawar: Save the Children ha avviato quattro scuole per 400 bambini e bambine nel campo di Jalozai. (Fonte: Save the children)


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