Economia

Vittadini: non è Tremonti il padrone delle ferriere

Il presidente della Compagnia delle opere confida che per le coop si proceda con la legge delega distinguendo settori e misurando l’utilità pubblica.

di Giampaolo Cerri

Vita: Le coop ancora nel mirino? Giorgio Vittadini: La legge è stata fatta in fretta ed è imprecisa. Continuiamo a sperare che nei decreti delegati sia recepito quanto è stato richiesto: che si proceda in modo articolato. Senza dimenticare che la mutualità non si misura semplicemente con il fatto che si rendono servizi ai soci ma come utilità pubblica. Ci sono cooperative che operano in settori a rischio disoccupazione o in contesti svantaggiati o coop produttive in aree quali la scuola, l?assistenza e la sanità, in cui l?utilità collettiva è evidente. Piuttosto occorre una legge quadro per l?impresa sociale. Vita: La delega sul fisco non contiene gli sgravi promessi al Terzo settore… Vittadini: Inutile mettere pezze: aspettiamo una legge complessiva sul non profit. Il governo l?ha promessa in un collegato alla Finanziaria: sarà il vero punto di prova. Vita: Lei parla di un Polo a due anime: una popolare e una liberista. Tremonti dove sta? Vittadini: È una maggioranza a valore culturale variabile: ce n?è uno alto e uno da ?padrone delle ferriere?, ma quest?ultimo è più di La Malfa che di Tremonti. Vita: Che pensate del nuovo articolo 18? Vittadini: Un falso problema: in Italia avremo appena 200 casi all?anno. Il Libro bianco piuttosto è la cosa migliore che ha fatta sino a oggi. L?idea di un mercato del lavoro libero ma non liberista. Flessibilità e interinale sono i risultati migliori. Vita: E la legge sull?immigrazione? Vittadini: È importante che chi arriva in Italia abbia un lavoro ma, nel contempo, è fondamentale favorire gli investimenti nel Sud del mondo. Senza politica estera non c?è politica dell?immigrazione. Andreotti lo ha insegnato: essere amici dei popoli per favorirne lo sviluppo.


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