Salute

Malattia mentale: in Italia 6 milioni di disagiati “occulti”

Spesso sono proprio le famiglie a "insabbiare" il malessere dei propri figli

di Gabriella Meroni

Dieci milioni di italiani soffrono di disagio mentale, dalla depressione piu’ lieve alla schizofrenia piu’ devastante, ma 6 milioni si nascondono: indossano una ‘maschera’ e fanno finta di niente, spesso con la complicita’ di familiari e amici vittime di pregiudizi e luoghi comuni. ”Ma il prezzo da pagare per questo silenzio e’ immenso – ha affermato oggi a Milano Claudio Mencacci, primario di Psichiatria dell’ospedale Fatebenefratelli cittadino, all’incontro ”Il benessere mascherato” organizzato dall’Unione nazionale medico scientifica di informazione (Unamsi) – e lo e’ sia dal punto di vista economico (un depresso perde tra le 4 e le 6 giornate lavorative ogni mese) sia dal punto di vista sanitario: e’ stato infatti dimostrato che la depressione aumenta di addirittura 3,5 volte la mortalita”’. Nel mondo, riferisce il Rapporto 2001 sulla salute mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), 450 milioni di persone soffrono di malattie mentali e un individuo su quattro sperimenta un problema psichico almeno una volta nella vita: ci sono 70 milioni di alcolisti, 24 milioni di schizofrenici e un milione di suicidi. ”Ma solo un malato su tre chiede aiuto – hanno ricordato gli esperti – il che significa che in Italia, dove il ‘mal di vivere’ in tutte le sue forme colpisce 10 milioni di persone, 6 di questi non cercano cure”. Un problema che, soprattutto nei giovani, porta a conseguenze ”disastrose”, ha ripreso Mencacci: ”Si pensi per esempio la depressione colpisce il 10% degli adolescenti e il 3% dei bimbi tra i 6 e 12 anni, e che il 20% dei ragazzi depressi non diagnosticati, quindi non trattati, utilizzano stupefacenti come l’hashish. Non solo, a cinque anni dai primi sintomi il 40% di chi soffre di disturbi bipolari non ha ancora ricevuto assistenza e questi malati ‘negati’ finiscono per diventare cocainomani”. Spesso sono proprio le famiglie a ‘insabbiare’ il malessere dei propri figli. ”Un malessere, per esempio – ha aggiunto Mencacci – che nel 65% di chi si sta ammalando di schizofrenia, all’inizio non si manifesta come delirio, aggressivita’ o violenza, ma come semplice tendenza all’isolamento. I genitori quindi tacciono, perche’ confondono questo sintomo con una banale crisi adolescenziale, il classico ‘problema dell’eta”, privando cosi’ il medico della possibilita’ di intervenire in tempo”. Ma perche’ una terapia sia davvero efficace, ha avvertito lo psichiatra, ”deve essere tempestiva, entro 10 settimane dalla comparsa dei primi sintomi”. Solo cosi’, infatti, abbinando farmaci e supporto psicologico e’ possibile evitare danni maggiori, ”quelli che portano i pazienti psichiatrici a perdere il 12% circa del totale anni perduti perche’ vissuti in stato di disabilita’ o di malattia”. Alla luce di queste premesse, quindi, secondo Mencacci ”e’ indispensabile combattere lo stigma e il pregiudizio verso le malattie mentali, sensibilizzando l’opinione pubblica attraverso campagne istituzionali ‘ad hoc’: siamo uno dei pochi paesi a non averne mai avviata una”, ha commentato polemico l’esperto, quando invece, ha affermato il dottor Ferdinando Pellegrino, psichiatra e consigliere della Societa’ italiana di medicina psicosomatica, le cose da far capire alla gente sono almeno due. Innanzitutto che ”in un terzo dei casi le malattie mentali si potrebbero prevenire e gestire diffondendo comportamenti e stili di vita sani”; quindi che ”in una societa’ come quella attuale il malato mentale e’ tra noi, vive e lavora come noi”. Insomma, e’ tra di noi che va cercato.


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