Non profit
Patriarca: «Riprendere il concetto di bene comune, senza paura delle contaminazioni»
Secondo il presidente del Centro nazionale per il volontariato, rieletto all'unanimità per il prossimo triennio, è questa la nuova frontiera. Nominati dall’assemblea del Cnv anche i vicepresidenti Licheri, Prodi e Bicocchi
«C’è bisogno di una ripresa economica, di una ripresa innovativa del concetto di bene comune. Ma bisogna uscire dall’ottica assistenzialistica e corporativa riprendendo l’impegno dei padri fondatori del volontariato». Lo afferma con convinzione Edoardo Patriarca, deputato Pd e membro della Commissione affari sociali, appena rieletto all’unanimità presidente del Centro nazionale per il volontariato (Cnv). In questi tre anni di presidenza ha cercato di riportare il Cnv nella sua dimensione nazionale, pur rimanendo attento al locale. Oltre a proseguire in questo ruolo di sostegno, Patriarca illustra a “Vita” gli obiettivi del suo prossimo mandato.
Quali sono le prossime sfide che dovrete affrontare anche in vista della riforma del Terzo settore?
Noi non vogliamo svolgere alcuna forma di rappresentanza, non vogliamo stare sulla prima linea del dibattito sulle politiche che riguardano la riforma del Terzo settore. Il Centro nazionale per il Volontariato deve svolgere piuttosto una funzione di pensiero, di elaborazione culturale, deve farsi portavoce delle esperienze che saranno le protagoniste del Terzo settore più avanti. Per sua natura il volontariato è sempre stato orientato a "fare" le cose, a stare sui problemi e magari a volte questo ha impedito la formulazione di un pensiero per il futuro. Noi invece continueremo a dire cosa è e cosa sarà il volontariato. Questa è la frontiera sulla quale dobbiamo stare, non attardandoci a frequentare cortili poco frequentati o a fare sterili difese corporative, ma piuttosto guardando a quello che c’è. O stiamo su questa frontiera, che significa assumere una posizione coraggiosa, oppure dobbiamo chiederci che ci sta fare il Terzo settore. Secondo noi bisogna riaffermarne, invece, il ruolo profetico. La capacità di essere un luogo, una risorsa, per tutti coloro che vogliono impegnarsi e alzare lo sguardo.
Nella sua agenda dei lavori quali sono le priorità?
Bisogna stare sulle fragilità, penso alle vicende dei migranti, delle povertà, dell’infanzia abbandonata. E ribadire che sono il punto di partenza per ripensare questo Paese. Questo non vuol dire affatto essere marginali. Cercheremo di sostenere tutte le reti che via via si formeranno, legate a temi, campagne, impegni precisi perché oggi io reputo strategico sostenere lo stare insieme. Immagino contenitori che abbiano questa capacità visionaria. Ho offerto aiuto alle reti che si occupano di assistenza nelle carceri, di sostegno a distanza, del “dopo di noi” come portatori di una nuova politica, ravvisando in queste reti una sorta di luogo di generatività. Sono piccole perle che ci dicono come deve essere il futuro. E infine sono convinto che occorre giocare fino in fondo la carta della contaminazione. Personalmente non sopporto più quelli che sono impauriti dalle contaminazioni. Non bisogna avere paura di contaminarsi con il mondo dell’imprenditorialità. Sono esperienze generative. Non capisco quelli che vedono gli altri mondi meno puri, visto che le inchieste di questo periodo ci dicono che anche il terzo settore si può perdere per strada.
Edoardo Patriarca è stato rieletto presidente del Centro nazionale per il volontariato (Cnv) all'unanimità. Nel prossimo triennio associativo sarà affiancato da tre vicepresidenti: Pier Giorgio Licheri (anche lui rieletto), Luisa Prodi (presidente Seac) e Andrea Bicocchi. Il Cnv ha eletto anche il nuovo consiglio direttivo, composto da Aido nazionale (rappresentato da Vinicio Fruzzetti), Avis nazionale (Vincenzo Saturni), CTG – Centro turistico giovanile (Alessandro Baldi), Croce Verde di Lucca (Elisa Ricci), FOCSIV (Primo di Blasio), Fratres nazionale (Giancarlo Bozzi), Libertas Lucca (Renzo Marcinnò) e Misericordia di Lucca (Sergio Mura). Il comitato di indirizzo del Centro ha poi confermato Paolo Bicocchi nel ruolo di direttore e Stefano Cerrato (Fondazione Banca di Lodi) come segretario amministrativo.
Il comitato d'indirizzo è composto da: Aido nazionale (Vinicio Fruzzetti), Anteas Nazionale (Paolo Caselli), FOCSIV (Primo Di Blasio), CTG – Centro Turistico Giovanile (Alessandro Baldi), Emmaus Italia (Graziano Zoni), Associazione Italiana Trapiantati di Fegato (Aldo Giacardi), Gruppi Archeologici d’Italia (Enrico Ragni), Avis nazionale (Claudia Firenze), Fratres nazionale (Giancarlo Bozzi), Seac – Coordinamento associazioni di volontariato penitenziario (Luisa Prodi), Misericordia di Lucca (Sergio Mura), Associazione Maria Antonietta e Renzo Papini (Nelita Begliuomini), San Ciro Onlus – Napoli (Raffaela Piccolo), Avis regionale Toscana (Luciano Franchi), Fondazione Villaggio del Fanciullo (Alessandro Melosi), CIVITAS Insieme per il Volontariato – Milano (Grazia Maria Dente), Croce Verde Lucca (Elisa Ricci), Sea Servizio emergenza anziani – Torino (Maria Paola Tripoli), Gvc Gruppo volontari carcere – Lucca (Pier Giorgio Licheri), Associazione umanitaria Yra (Egidio Lazzarini), Radio Club CittÖ di Lucca (Cesare Pardini), Aido Toscana (Vinicio Fruzzetti), DIPOI – Coordinamento toscano organizzazioni per i durante e dopo di noi (Maria Stella Pieroni), Misericordia e gruppo donatori di sangue Corsagna (Giovanni Alberigi), Andrea Bicocchi, Centro provinciale Libertas – Lucca (Renzo Marcinnò), Regione Emilia Romagna, Comune di Capannori (Serena Frediani), Fondazione Banca Popolare di Lodi (Stefano Cerrato), Anci, Caritas Italiana (Edoardo Patriarca), Cinsedo, Comune di Lucca (Ilaria Vietina), I.R.S. Istituto per la Ricerca Sociale – Milano, Mo.V.I. Movimento di Volontariato Italiano (Graziamaria Dente), Provincia di Lucca, Upi – Unione Province italiane, Don Bruno Frediani.
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