Welfare

Anpas: “Così è garantito un welfare che non specula sulla salute”

Il commento del presidente Fabrizio Pregliasco alla sentenza del Tar Piemonte sul trasporto sanitario con affidamento diretto senza gara d'appalto

di Marina Moioli

La "spada di Damocle" che minacciava il funzionamento del trasporto sanitario di urgenza ed emergenza non calerà sulla organizzazioni di volontariato. Con una sentenza depositata il 26 giugno la Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte ha stabilito l'affidamento diretto senza gara d'appalto.

«Si tratta di una vittoria importante per tutto il volontariato italiano e di un altro importante tassello per il Terzo settore», commenta il presidente di Anpas (associazione nazionale pubbliche assistenze), Fabrizio Pregliasco. «Ed è perfettamente in linea con quanto già stabilito dalla sentenza C-113/13 della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che nel dicembre dello scorso anno aveva riconosciuto agli enti no profit la possibilità di svolgere trasporto sanitario di urgenza e di emergenza con affidamento diretto senza gara d’appalto secondo i principi di universalità, di solidarietà e di efficienza economica. Viene così ancora una volta riconosciuta l’importanza e la peculiarità del nostro modo di fare volontariato, che in Italia ha una lunga e radicata tradizione».

Così si mette la parola fine a un lungo iter, iniziato nel 2010 dopo la convenzione stipulata dall'Asl 5 della Liguria con Anpas Liguria per il trasporto sanitario di urgenza senza gara d'appalto e il successivo ricorso di due cooperative che avevano richiesto l'annullamento delle convenzioni facendo riferimento alla direttiva direttiva 2004/18/CE sull'aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi. Anche in riferimento all’articolo 118 della Costituzione, alla legge 266/1991 sul volontariato e alla legge 833/1978 che istituisce il servizio sanitario nazionale, i giudici di Lussemburgo avevano stabilito che il modello ligure ha mantenuto un servizio accessibile a tutti e ha perseguito gli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio. Ora il Tar Piemonte ha dato ragione una volta di più al volontariato.

«Le esigenze di trasporto sanitario», continua Pregliasco,«stanno diventando sempre più complesse e rilevanti e costringere a modalità di gara d'appalto non era certo il sistema migliore per rispondere a questa domanda che esige qualità. Chi voleva avviare l'Italia verso una gara al ribasso non riconosceva invece il contributo essenziale del volontariato e la necessità di fare un lavoro di rete come è quello dell'emergenza sanitaria».

«Non si tratta di difendere diritti di prelazione o il "nostro" giardinetto, ma di fare un lavoro di condivisione e di salvaguardia del servizio che svolgiamo», conclude Pregliasco, che è direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano. «Con questa sentenza, che farà scuola, abbiamo la possibilità di continuare a fare quello che già facciamo in tutta Italia e di mantenere la nostra presenza sul territorio senza correre il rischio di bruciare il sistema per garantire un servizio non commerciale che non speculi sulla salute».

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