Cultura

Sana 2001, la festa guastata dalla cia

Grande kermesse dedicata agli italiani che vogliono vivere al naturale

di Redazione

Sana super. Anche questa edizione della grande kermesse dedicata agli italiani che vogliono vivere al naturale passa in archivio stracciando ogni record d’affluenza. La fiera di Bologna si è confermata vetrina di quanto si produce e di quanto si pensa in termini di biologico e il tradizionale incontro di Distilleria EcoEditoria (www.biobank.it) ha rappresentato un’occasione per fare i conti con il movimento dell’agricoltura organica italiana. Grazie alla ricerca curata da Fabio Lunati (Nomisma) infatti si sono potuti tracciare i nuovi confini del fenomeno. E gli indicatori, come è sempre accaduto dal ’91 ad oggi, sono positivi. Crescono le aziende agricole (47.357 nel 2000 contro le 46.322 dell’anno precedente). S’impenna (+46%) il settore della produzione e della trasformazione con 4.195 imprese (di cui 2.898 nel settore della sola trasformazione), con l’Italia meridionale – Sicilia e Sardegna su tutte – a tirare la volata. La superficie agricole continua a superare il fatidico milione di ettari con punte elevatissime nel Sud e nelle Isole. Anche qui un primato spetta alla Sardegna, con i suoi 307mila ettari, che diventano 703mila, con Sicilia, Puglia ed Emilia. In crescita anche la zootecnia che, com’è noto, ha avuto il suo regolamento poco più di un anno fa. Le aziende sono già 1.423. In questo quadro monstre, stona solo la scelta della Confederazione Italiana Agricoltura di scegliere proprio Sana per annunciare il propri sì agli ogm. Più o meno un sacrilegio.


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